Commento di Dante Freddi– L’appello di papa Francesco, che chiede solidarietà per i migranti, non ha ammorbidito nessun governo europeo nei confronti di quel gruppetto di disgraziati che navigano nel Mediterraneo. Tantomeno ha smosso i governanti italiani e i due premier si sono espressi. Con insulsaggine Di Maio: come si può offrire l’accoglienza a donne e bambini e non ai padri, spaccando quindi le famiglie? Ma che c’è nella testa di uno che fa una proposta del genere. Cosa sente, quali sentimenti conosce? Che capacità ha di elaborare le informazioni? È soltanto un nominato da Grillo, eppure è uno che ci governa, che decide, che ha la responsabilità della felicità mia e degli altri italiani.
Salvini ha risposto con durezza, secondo la sua patologia, in cui la cattiveria e la prepotenza si uniscono in un perfetto mix, terrificante, che evidentemente piace ai suoi elettori, anche cattolici. E questo è l’aspetto più preoccupante . Vedo su FB immagini e slogan che evocano il fascismo, ormai sdoganato sotto l’ala di Salvini, che dirige un partito che non appartiene alla storia nera ma la interpreta benissimo.
Gli italiani di piazza Venezia sono sempre lì, ad applaudire, ma non si vergognano più.
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Il caso dei 49 migranti bloccati nel Mediterraneo è sempre più esplosivo
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Papa Francesco chiede solidarietà per i migranti, Salvini durissimo: “Decido io”
Migranti, cosa ha detto Papa Francesco
Se il ministro Toninelli si smarca dal caso migranti spiegando che “un decreto di chiusura dei porti non serva non essendo alcun porto italiano interessato alle operazioni”, Papa Francesco è intervenuto rivolgendo un appello ai leader europei.
La vicenda è quella nota delle due navi delle Ong Sea Watch e Sea Eye, che da giorni aspettano indicazioni su un porto che accolga i migranti soccorsi in mare, e il Santo Padre ha chiesto per loro “concreta solidarietà”.
“Da parecchi giorni quarantanove persone salvate nel Mare Mediterraneo sono a bordo di due navi di Ong, in cerca di un porto sicuro dove sbarcare – dice Francesco dopo la recita dell’Angelus – Rivolgo un accorato appello ai leader europei, perché dimostrino concreta solidarietà nei confronti di queste persone”.
Il Papa aveva già lanciato un anatema durissimo durante la prima udienza generale del 2019: “Meglio vivere da atei che andare in Chiesa e poi odiare gli altri”. Un richiamo che a molti è parso tutt’altro che casuale.