ALLERONA – “Uno dei temi più suggestivi del tempo di Avvento è la visita del Signore all’umanità”, aveva detto Papa Francesco in un Angelus. Effettivamente, a oggi, questo “tempo di attesa” viene snaturato dall’oppressione dei regali, del consumismo e di vari altri elementi di distrazione. Il popolo di Dio sembra allontanarsi dai momenti liturgici che permettono una preparazione adeguata a momenti forti.
Innanzi al caos complessivo, risulta evidente riscoprire il ruolo della nostra accoglienza nei confronti della Parola di Dio, la nostra disponibilità ad aprire le nostre case e il nostro cuore a quanto il Signore ci vuol dire attraverso la Sua parola. Davanti a tutte queste sfide contemporanee e al possibile, ma non nuovo, rifiuto della fede, emerge la necessità di risposte nuove ai tempi attuali che s’impongono.
E, dunque, anche Allerona scalo ha voluto rivivere questo “tempo di attesa” come un’occasione di crescita comune. I laici impegnati nella parrocchia dei Santi Abbondio e Silvestro in Allerona scalo, avallati in pieno dal parroco don Eugenio Campini, hanno creato diverse occasioni: dallo stare insieme ai bambini del catechismo con canti e musica nella sala polivalente il 20 dicembre; al creare, con il supporto del Comitato Festeggiamenti parrocchiale diretto da Lucia Pistucchia, piccole corali che la notte del 24 dicembre alle 23.00 canteranno sotto l’Albero di Natale prima della solenne celebrazione eucaristica.
Ma, oltre ciò, il coinvolgimento deve passare dal riconoscere quanto sia importante riscoprire il ruolo fondamentale della parola di Dio e farla risuonare nel cuore dell’umanità. Così, il parroco don Eugenio Campini in sinergia con il consiglio pastorale parrocchiale, e con il supporto di un folto gruppo di laici impegnati nel Cammino Neocatecumenale, ha creato grazie alla disponibilità di alcune famiglie, cinque centri di ascolto della Parola di Dio disseminati nei vari rioni del paese. Quattro incontri su quattro temi differenti che hanno avuto come minimo comune denominatore la relazione personale con il Signore, che dona un annunzio e una risposta personale a ognuno. Un’esperienza unica che avrà, senza dubbio, un seguito. Intanto, nell’attesa, i fedeli di Allerona scalo non possono che riconoscere quanto don Eugenio Campini sta facendo in un contesto difficile che richiede esperienza e, al contempo, un sempre maggior coinvolgimento dei laici nella realtà parrocchiale. Ancora una volta, l’invito è alla consapevolezza che la parrocchia non è “proprietà” del parroco, ma è un bene da condividere dai più per il bene di tutti. (Antonio Ruina)
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