di Lucia Vergaglia, capogruppo Movimento 5 Stelle, Consiglio comunale della città di Orvieto
Mentre in Regione la questione della crisi dell’aeroporto di Perugia si manifesta mostrando i limiti di visione politica e capacità di immaginazione del pubblico servizio. Viene alla luce che lo stesso o regionale dei trasporti (PRT) ha ormai raggiunto la prima metà del suo ciclo di vita inanellando una quantità di incongruenze e di mancato raggiungimento degli obiettivi che erano, ricordiamolo, la riduzione dei costi economici generalizzati del trasporto, il potenziamento e lo sviluppo delle infrastrutture, una maggiore efficacia nella condizione del sistema regionale al contesto nazionale, ed il concorso al raggiungimento degli obiettivi in materia di tutela dell’ambiente.
Ci sarà tempo fino al 2024 per valutare concretamente se si recupereranno gli svantaggi che gli utenti delle nostre strade, strade ferrate e sistema di trasporto aereo stanno regolarmente subendo rispetto alle regioni più vicine. Però nel frattempo i territori debbono organizzare dal basso le migliori soluzioni. Orvieto ad esempio è poco considerata in questo sviluppo possibile, ce vede l’alta velocità passare, inquinare acusticamente, e non fermarsi. Inoltre la città è cuspide tra 3 regioni cioè è a contatto ravvicinato sia con il Lazio che con la Toscana e pertanto può cogliere occasioni i vantaggi prendendo il meglio dai nostri vicini in attesa che l’Umbria faccio uno scatto in avanti.Sulla scorta di questa peculiarità del nostro territorio il M5S depositato una mozione a prima firma Lucia Vergaglia, aperta dal giorno 25 giugno alla firma sia degli esponenti di maggioranza che dei suoi fuoriusciti, oltre dell’ex maggioranza conciniana, per impegnare l’amministrazione a rimuovere gli ostacoli per l’accesso ad una linea diretta ferroviaria con l’aeroporto di Roma Fiumicino così come fanno i nostri vicini ad Orte.
«Attualmente il tempo di percorrenza medio per la tratta di 104 chilometri tra l’aeroporto di Roma Fiumicino della città di Orvieto, secondo lo studio francese Trainline, è di poco più di due ore, due ore e sei minuti. In pratica viaggia a 50 km/ora. Centrando tutte le combinazioni migliori si riesce a scendere ad un’ora e quaranta con un singolo cambio cioè viaggiando a circa 70 km. Incredibile. Inoltre la fascia notturna non è semplicemente coperta e manca comunque una linea “diretta” Orvieto-Aeroporto”. Per questo motivo pratico porteremo al consiglio comunale la proposta di avviare un tavolo di contrattazione e di valutazione con rete ferroviaria e con le aziende di trasporto del gruppo Trenitalia per avere un collegamento diretto che possa ridurre questi tempi e rendere appetibile la nostra Orvieto come punto di partenza e di arrivo anche per i viaggiatori che fanno uso dell’aereo.
Bisogna agire ora che il bluff aeroportuale regionale umbro è venuto drammaticamente alla luce in tutta la sua pienezza perchè adesso la necessità è divenuta impellente; inoltre è una buona risposta locale ad una migliore integrazione nella mobilità nazionale proprio come previsto dal piano regionale, pertanto andranno coinvolte entrambe le regioni che speriamo decidano di collaborare.
Ma non basta. Potrebbe essere anche l’occasione per incrementare la potenzialità ferroviaria da e per Roma anche ad uso dei nostri lavoratori professionisti impegnati nella capitale che vivono, lo sappiamo bene, una scarsa qualità percepita della fruizione ferroviaria in termini di assenze di ritardi, puntualità e modernità delle carrozze. Tutti temi su cui abbiamo discusso, e molto, nel nostro Comune senza giungere al nocciolo di dare una prospettiva di sviluppo del trasporto invece solo che un tentativo di risoluzione di specifiche problematiche per specifiche fasce di utenza. L’obbiettivo finale è quello di riportare ad Orvieto la propria centralità mentre in concreto si opera, pur stando all’opposizione, per risolvere i problemi.»