ORVIETO – E’ in programma per venerdì 16 febbraio alle 17.30 la presentazione del libro “Vento di Fuoco. Il romanzo di una generazione” a firma di Lino Busà. L’appuntamento si terrà presso la sala consiliare del Comune di Orvieto. A presentarlo sarà la giornalista Tiziana Fedele. Al termine dell’incontro sarà offerto un aperitivo di saluto.
Sinossi – Durante un viaggio in Sicilia l’autore conosce un vecchio bracciante con cui entra in confidenza. In una calda serata d’agosto, questi gli racconta una storia di cui è stato protagonista e che gli è costata dodici anni di galera. E’ la storia di un rapimento nelle montagne fra l’Etna e i Nebrodi, nella Pasqua del ’44. La guerra in Sicilia è finita. Il ritorno alla normalità è convulso. Ai mali storici di quella terra, arretratezza e latifondo, si aggiungono i danni e le miserie della guerra, ma la ritrovata pace non può che infondere un clima di speranza ed ottimismo, soprattutto nei più giovani. Così anche un popolo fatalista ed in gran parte rassegnato come quello siciliano, sogna di cambiare il verso della storia.
E’ in questo frangente che si sviluppa il “movimento separatista”. Un movimento che coinvolge soprattutto ceti borghesi, che esercita un fascino nei giovani, che raccoglie un diffuso malcontento verso lo Stato unitario, ma confuso e contraddittorio negli uomini, nei programmi, nelle prospettive politiche. In questo contesto si sviluppa la storia di un gruppo di giovani di Colle sull’Alcantara. Il protagonista è uno studente collese fuoricorso a Palermo, che casualmente, mentre si trova all’università, è coinvolto in un tafferuglio durante una manifestazione improvvisata dai Separatisti, e per questo viene “fermato” dalla polizia militare…
In un tempo breve matura l’aspirazione del giovane che decide di impegnarsi attivamente nel movimento separatista. Tornato dai suoi a Colle, raggruppa un gruppo di amici, per fondare la sezione locale del MIS. Sono giorni di passioni forti, di slancio, ma anche di formazione. Si confrontano caratteri, aspettative, velleità e speranze. Ben presto la sua voglia di bruciare le tappe, di una eventuale carriera politica, si scontrano con l’assoluta mancanza di denaro. Così si fa coinvolgere in un sequestro di un possidente locale per finanziare il MIS, prendendo contatti con una delle tante bande che in quel dopoguerra infestavano l’interno della Sicilia.
Il rapimento, consumatosi nelle festività pasquali, si realizza senza troppe difficoltà, ed anche il riscatto viene pagato, ma una volta avuti i soldi in mano, i sogni politici svaniscono, per l’opportunismo di politicanti pronti a “saltare il fosso” per la grettezza e l’avidità personale. E’ il tema vecchio e sempre attuale del trasformismo politico. Della politica come arrivismo.
Temi di discussione – Il romanzo affronta le speranze di una generazione, in questo caso, dopo la liberazione. Metaforicamente, si può parlare di qualsiasi periodo di cambiamenti storici: il Sessantotto, la fine della I Repubblica, i giorni di oggi. Di fronte a ciò ci sono diversi atteggiamenti: impegno, voglia di cambiare, protagonismo sociale, accanto ad atteggiamenti utilitaristici (vedere quale vento soffia e salire sul carro dei vincitori) e di trasformismo politico per opportunismo e convenienze personali.
Atteggiamenti riscontrabili ancora oggi ogni qualvolta si afferma una nuova leadership o nasce una nuova esperienza politica. Inoltre poichè si discute del Movimento di indipendenza della Sicilia si può parlare della situazione odierna della Catalogna e dei fermenti autonomistici in genere. Nella Sicilia del dopoguerra, una classe politica avveduta imboccò la via dell’autonomia ed in qualche modo, risolse il problema delle aspettative, svuotando il MIS. Ma oggi c’è molto da riflettere sull’autonomia siciliana.
Il romanzo è ambientato nella settimana dei riti pasquali, si può parlare della religiosità popolare. Il tema della criminalità è sullo sfondo, ma si intreccia in due filoni: il brigantaggio (anche nella sua variante pseudo politica “il bandito Giuliano”, ed il confronto mafie vecchie (quelle legate alla terra ed in qualche modo descritta nel libro) e mafie nuove, vale a dire le organizzazioni criminali che si fanno impresa e che occupano territorio e mercati al nord.
L’autore – Lino Busà è nato a Messina nel 1953 e risiede a Stroncone. Dopo gli studi universitari in Sociologia e cinque anni di insegnamento, dal 1983 è dirigente della Confesercenti dove ha svolto vari incarichi: Confesercenti provinciale di Roma 1982; Vice Segretario della Confesercenti di Roma 1983- 87; Segretario Regionale del Lazio 1987- 90; Componente la Direzione Sviluppo Organizzativo 1990-92; Responsabile della Direzione Sviluppo Organizzativo 1992-98; Responsabile area sicurezza e legalità 1998- ad oggi; Dal 1992 è componente della Presidenza Nazionale della Confesercenti.
E’ stato Presidente Nazionale di Sos Impresa. In questa veste è stato uno dei protagonisti del movimento antiracket ed antiusura. E’ stato tra i promotori e organizzatori del treno contro l’usura nel 1996 ed il treno. Per le città sicure nel 1997, promotore dell’Ambulatorio Antiusura e di altre iniziative di aiuto alle vittime. E’ componente dell’Osservatorio socioeconomico del CNEL sulla criminalità. E’ stato per diversi anni, su designazione del CNEL, componente del Comitato per il Fondo di Solidarietà per le vittime dell’usura e dell’estorsione. Dal 2002 al 2006 è stato Presidente nazionale della FAI (Federazione delle Associazioni antiracket ed antiusura). Dal 2006 al 2008 è stato consulente esterno della Commissione Parlamentare antimafia. Attualmente è Direttore della FIPAC Federazione dei Pensionati, promossa dalla Confesercenti. E’ Presidente del Centro Studi sull’economia criminale “Temi”. E’ coordinatore nazionale di Sos Impresa-Rete per la Legalità. Associazioni e Fondazioni contro il racket e l’usura.
Oltre a numerosi articoli e saggi pubblicati su quotidiani e riviste, è autore di “Liberarsi dall’usura” 1995 Edizioni Sapere 2000 “Uscire dal tunnel” 1997 Edizioni Associate. “L’usura, le usure”. 2007 Edizioni Commercio, “L’Italia incravattata” 2010 Edizioni Altraeconomia. Coordina il gruppo di lavoro di redazione del Rapporto annuale “Le mani della criminalità sulle imprese” giunto alla XII Edizione. 2012 Edizioni Aliberti
Ha coordinato la stesura del “Manuale antiusura” per il Ministero dell’Interno nell’ambito del Programma Operativo nazionale Sicurezza per lo Sviluppo del Mezzogiorno. Per il CNEL ha curato la ricerca: “Usura: diffusione territoriale, evoluzione e qualità imprenditoriale del fenomeno”. Anno 2009. Per la Fondazione Unipolis ha curato la ricerca: L’usura nelle province toscane. E’ stato relatore come docente ed esperto in numerosi convegni e corsi professionali per funzionari prefettizi, forse dell’ordine, insegnanti e studenti. “Vento di Fuoco” è il suo primo romanzo.