ORVIETO – La questione delle modalità di acquisto della Carta Tutto Treno è stata sollevata dall’interrogazione del consigliere Andrea Sacripanti “Gruppo Misto” che ha chiesto al sindaco di esprimersi sulla fondatezza del ripristino delle precedente modalità di acquisto e quindi intervenire presso la Regione Umbria al fine di sollecitare, per tutto il 2018 e non solo per i primi mesi, un ripristino delle modalità di acquisto, ovvero l’introduzione della situazione reddituale legata alla persona fisica che utilizza la Carta Tutto Treno, ritenendo che le condizioni di utilizzo ed i valori ISEE, così come individuati nella bozza di accordo, penalizzano tutti i pendolari in quanto né giusti, né idonei a garantire una giusta distribuzione dei costi in coerenza con le reali situazioni reddituali ed economiche degli utenti.
L’interrogante ha ricordato che dal 24 gennaio scorso la Regione Umbria ha di nuovo introdotto la “Carta Tutto Treno” – il titolo di viaggio che, se integrato con l’abbonamento dei treni regionali, consente di utilizzare sia i treni intercity che regionali ed è utilizzata dalla stragrande maggioranza dei pendolari umbri, sia studenti che lavoratori, specialmente da quelli orvietani – la cui validità è stata fissata a decorrere dal 01 febbraio 2018 ed è acquistabile con le stesse modalità ed alle stesse condizioni economiche degli anni precedenti.
La Regione Umbria sta elaborando un nuovo sistema di acquisto che entrerà in vigore nel corso del 2018 che, come si legge nella bozza di accordo tra Trenitalia e la stessa Regione, sarà modulato e graduato in base alla distanza del collegamento ferroviario e, soprattutto, in funzione del valore ISEE equivalente al reddito familiare dimostrabile dal richiedente la Carta Tutto Treno.
Il richiedente ha poi evidenziato che sul sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, “l’ISEE è l’indicatore che serve per valutare e confrontare la situazione economica dei nuclei familiari che intendono richiedere una prestazione sociale agevolata (prestazioni sociali e sociosanitarie). L’accesso a queste prestazioni, infatti, come ai servizi di pubblica utilità a condizioni agevolate (telefono fisso, luce, gas, ecc.) è legato al possesso di determinati requisiti soggettivi e alla situazione economica della famiglia”, osservando che appare quindi chiara la differenza di natura giuridica tra la “Carta Tutto Treno” e i servizi e le agevolazioni per cui le fasce ISEE sono state introdotte al fine di agevolare i nuclei familiari a basso reddito.
Ha quindi precisato che la prima è un titolo di viaggio soltanto in minima parte finanziato con soldi pubblici – 390 mila euro nel 2017, forse 400 mila nel 2018 – attinente esclusivamente allo status e alle condizioni individuali, oltre che alle necessità di viaggio, per studio o per lavoro, di chi lo possiede, mentre le seconde riguardano alcune prestazioni di natura sociale che incidono e si ripercuotono direttamente sulla famiglia come, ad esempio, il pagamento delle bollette o l’assistenza domiciliare ad un disabile.
Citando poi il prospetto contenuto nella bozza di accordo, l’interrogante ha aggiunto che si sta andando incontro ad un’abnorme ingiustizia sociale; ovvero, l’acquisto della Carta è stato suddiviso in base a tre valori ISEE: minore o uguale a 20 mila euro; maggiore di 20 mila e minore o uguale a 30 mila; oltre 30 mila.
Nel primo scaglione, le condizioni economiche di acquisto sono rimaste invariate rispetto agli anni precedenti, nel secondo è previsto un aumento del 50%, mentre, per i valori oltre 30 mila, non è consentito l’acquisto della “Carta Tutto Treno”, quindi nessuno avrebbe un guadagno mentre tutti ci rimetterebbero.
Condizioni che il proponente ha reputato incomprensibili alla luce del fatto che, viste le modalità di calcolo delle fasce ISEE che considerano le condizioni economiche e reddituali del nucleo familiare, è possibile che la maggior parte dei pendolari che utilizzano la Carta rientreranno o nel secondo scaglione con un aggravio del 50% dei costi, o, addirittura, sforando il tetto dei 30 mila, non potranno accedere all’acquisto del titolo con un sensibile aumento dei costi, e saranno costretti a sottoscrivere per intero ben due abbonamenti annuali, quello per i treni regionali e quello per gli intercity.
Ha quindi concluso che l’acquisto della “Carta Tutto Treno” non può essere regolato dai valori ISEE in quanto non può essere considerata un’agevolazione di natura sociale, quindi qualora si volesse insistere su una modalità di acquisto della Carta che preveda una gradazione dei costi in base al reddito di chi la utilizza, si dovrebbe introdurre il criterio dei redditi individuali sulla base dell’ultima dichiarazione dei redditi, cosa che sarebbe più in linea con la natura giuridica del titolo di viaggio e consentirebbe di agevolare effettivamente le fasce più disagiate, oltre a non escludere dall’utilizzo i viaggiatori con un reddito individuale anche superiore ai 30 mila euro.
L’assessore ai Trasporti Andrea Vincenti ha risposto che negli ultimi mesi l’Amministrazione è stata impegnata su diversi fronti per la tutela del territorio d Orvieto dal punto di vista dei trasporti ferroviari e dell’utenza che se ne avvale. Nello specifico, della sostituzione delle fasce ISEE per l’acquisto della “Carta Tutto Treno” secondo modalità antecedenti alla modifica introdotta o mediante la dichiarazione personale dei redditi ha assicurato che l’Amministrazione Comunale si riconosce nella metodologia secondo cui si concorra ai costi in base al proprio reddito. Ha comunicato che l’Amministrazione Comunale ha già fatto pervenire all’Assessorato regionale competente l’osservazione che, così come è stata presentata, la modifica si risolve tutta con un taglio secco contenendo in modo importante la perequazione fra i redditi. Di qui la richiesta alla Regione di allargare la forbice affinché chi abbia una reddito ISEE inferiore concorra al pagamento in modo consono.
Sacripanti si è dichiarato parzialmente soddisfatto aggiungendo che il reddito ISEE è un qualcosa che, per natura giuridica, non è attinente alla situazione individuale. Il calcolo è complesso, di qui l’invito all’Amministrazione a perseguire la strada del reddito non familiare ma individuale.