ORVIETO – Il consiglio comunale ha affrontato la recente questione inerente il rischio chiusura centro provinciale Istruzione Adulti (Cpia).
L’interpellanza è stata illustrata dal consigliere Stefano Olimpieri che ha ricordato: “i CPIA sono strutture del Ministero dell’Istruzione che realizzano un’offerta formativa per adulti e giovani adulti, e costituiscono una tipologia di Istituzione scolastica autonoma dotata di uno specifico assetto organizzativo e didattico. Il Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti si rivolge a quelle persone che intendono qualificarsi o riqualificarsi con una nuova formazione e conseguire un titolo di studio spendibile; inoltre il CPIA rappresenta un punto di riferimento per l’orientamento e la formazione dei cittadini stranieri e per attenuare il disagio e le difficoltà da questi incontrate. Il DPR 263/2012 e le relative Linee guida hanno istituito i CPIA (uno per provincia, nelle province piccole) e affidato ad essi nuovi compiti con una generale ridefinizione dell’istruzione degli adulti. In particolare il CPIA diventa fondamentale per l’erogazione dei corsi e delle certificazioni di italiano per stranieri ed è elemento di promozione dell’istruzione degli adulti (serali) e dell’istruzione in carcere.
La sede di riferimento del territorio orvietano del CPIA venne situata ad Allerona, presso l’Istituto Cappelletti, ma fin dall’inizio, la quasi totalità delle azioni ha trovato effettuazione in Orvieto, per motivi legati alle caratteristiche di insediamento, di urbanizzazione e di collegamento del territorio. Con delibera n. 387 dell’8 gennaio 2015, la Giunta Regionale ha varato il Piano dell’offerta formativa e della programmazione della rete scolastica in Umbria per l’anno scolastico 2015-2016 istituendo a Terni il CPIA con le due sedi associate dell’Istituto Valli e dell’istituto Cappelletti di Allerona. Quindi solo nell’anno scolastico 2015/2016, si è rilevata la discrepanza tra sede legale del CPIA, Allerona e la sede operativa di tutte le attività, Orvieto che tuttavia è stata mantenuta per tutto l’anno scolastico per evitare disagi agli utenti (presso il CSF della provincia, che non aveva aule adeguate e offriva un orario solo fino alle 17). Nell’anno scolastico 2016-2017, il CPIA ha proseguito le attività didattiche a Orvieto, sottoscrivendo una convenzione con il Liceo Artistico.
Dal 2006 tutte attività di docenza vengono effettuate esclusivamente presso la Casa di Reclusione di Orvieto e presso il Centro di Formazione della Provincia di Terni/ Liceo artistico, entrambi situati al centro di Orvieto.
Nell’anno scolastico 2016-2017 era stata presentata formale richiesta di modifica della sede delle lezioni alla Provincia di Terni, respinta per un vizio formale e per l’opposizione del Sindaco di Allerona.
Per l’anno scolastico 2017/2018, nonostante il notevole impegno del CPIA nel diffondere la possibilità di corsi ad Allerona, risultano raccolte 104 iscrizioni per la sede di Orvieto e 6 iscrizioni per la sede di Allerona.
Nell’ultima conferenza di servizio del 18 settembre 2107, presso la sede della Provincia di Terni, il Presidente Lattanzi ha dichiarato l’impossibilità di prendere decisioni per la necessità dei Comuni di Orvieto e Allerona di valutare ulteriormente la questione”.
La vice sindaco e Aassessore alla Pubblica Istruzione, Cristina Croce ha risposto: “i CPA hanno sede legale ad Allerona e negli ultimi 2 anni i corsi si sono svolti ad Orvieto. Il trasferimento ufficiale della sede legale da Allerona ad Orvieto attiene ad un iter che fa riferimento a termini e tempi precisi. Il Sindaco di Allerona si è offerto di verificare, anche nell’ambito del progetto delle ‘Aree Interne’ la possibilità di mettere a disposizione mezzi di trasporto. La questione è tutt’ora aperta. L’obiettivo primario è senza dubbio quello di salvaguardare l’utenza. La materia verrà discussa nei prossimi giorni in assemblea provinciale”.
Il Cons. Stefano Olimpieri si è dichiarato “soddisfatto se l’iter non è ancora completato. Usare sempre le ‘Aree Interne’ per allungare i termini delle questioni non sembra la soluzione, una iniziativa però va fatta per mantenere questo servizio nel centro storico per un numero di almeno 150 utenti. Restiamo in attesa di sviluppi e comunicazioni ufficiali da parte dell’Assessore”.