ORVIETO – Questa volta al centro della polemica sono gli escrementi dei cani che costellano marciapiedi e piazze. Uno spettacolo indecoroso che caratterizza diverse zone della città, come segnalano i cartelli apposti un po’ ovunque da parte di residenti scocciati di trovare la mattina un ricordino maleodorante. Le proteste corrono soprattutto nel centro storico dove, effettivamente, occorre una certa abilità nello schivare quelli che sobriamente si definiscono “ricordini animali”.
«Siamo arrivati al punto che per molti, far defecare i propri cani per le vie della città lasciando per strada i frutti dell’evacuazione – spiega un residente – è diventato quasi un diritto. Confidando nel fatto che tanto, prima o poi, ci penserà il vento a seccarlo o la pioggia a scioglierlo, o qualcun altro a toglierlo di mezzo».
E di regalini così ne è piena la città. Basta fare una semplice passeggiata intorno alla Rupe, per constatare che non esiste alcun vicolo o via che sia stato risparmiato da tale scempio. Ultimo episodio, in ordine di tempo, quello documentato da una delle tante mamme che portano i propri bambini ai giardinetti di piazza San Domenico: «Tre mamme e un nonno con due bambini. Ore 18 tutti a casa. Bilancio: un bimbo con cacca di cane spalmata sul sedere e due mamme con scarpe puzzolenti. Morale: raccoglietela, incivili». Addirittura uno dei tre bambini è dovuto tornare a casa in body e maglietta dopo che i pantaloni erano completamente imbrattati di cacca.
Non è difficile, dunque, imbattersi in cartelli nei vicoli di chi esasperato lascia messaggi diretti ai proprietari dei cani venendo bollato anche per “antianimalista” ed intollerante solo perché rivendica il sacrosanto diritto a camminare per la propria città senza essere costretto ad assistere a spettacoli così degradanti, oltre che contrari alle più elementari norme di igiene. Va ricordato che nel 2015 per tentare di risolvere l’annoso problema e incentivare la raccolta delle deiezioni il consiglio comunale approvò all’unanimità la mozione presentata dal gruppo di Forza Italia per la collocazione di appositi distributori gratuiti di sacchetti. Mentre è del 2013 l’ordinanza secondo cui chi non raccoglie le deiezioni del proprio cane è tenuto al pagamento della sanzione pecuniaria da un minino di 50 ad un massimo di 300 euro. Ma, purtroppo, ad oggi le cacche rimangono sempre lì, spesso sotto le suole delle scarpe, alla stessa stregua del senso civico e dell’educazione di molti padroni. (Sa.Simo)
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