ORVIETO – Sopra e sotto la Rupe, a Orvieto i murales saranno anche digitali. Per alcuni rappresentano una forma d’arte, un modo “colorato” per rendere meno grigio il contesto. Per altri sono emblemi di disordine e degrado al pari delle grandi città metropolitane.
Fatto sta che sotto l’avallo del Comune (perché ogni disegno deve essere autorizzato dall’amministrazione) i moderni graffiti stanno prendendo piede un po’ ovunque scatenando, in molti casi, le polemiche di residenti e cittadini. Ultimi, in ordine di tempo, quelli realizzati a Orvieto scalo da Stefania Liccardo raffigurante il mondo animale, “Scene di caccia” a Osarella e “Scene sportive” allo stadio De Martino.
A farsi promotore di questa nuova forma di restyling pubblica è stato il consigliere comunale di Sinistra e Libertà, Tiziano Rosati che, a distanza di un anno da quando è partito il progetto, nonostante abbia attirato su di sé aspre critiche da parte sopratutto dell’Opposizione, ne traccia la mappa. Che, a breve, sarà anche online. «Stiamo sviluppando un portale – ha annunciato – dove sarà inserita la mappatura delle opere in formato digitale con la possibilità per gli artisti ed artigiani del territorio di avere una piattaforma condivisa dove confrontarsi e scambiarsi opinioni». Ma andiamo con ordine.
Uno dei primi murales è stato realizzato con il progetto “Strade dell’arte di strada” insieme all’associazione Banano Connection. Il progetto finanziato dal Comune di Orvieto per 750 euro, prevedeva lezioni di street art nelle scuole del Comune di Orvieto e di altri comuni limitrofi ed è terminato con il disegno nei pressi del Cippo dei Sette Martiri, per la ricorrenza dell’eccidio, a cura degli artisti Guerrilla Spam e Hopnn.
«Poco dopo, sempre nella zona rurale di Corbara – spiega Rosati – l’artista orvietano Damiano Olivieri ha realizzato il disegno “Pesce grande mangia pesce piccolo”. E poi ancora lungo il muro di contenimento in località Osarella 150 metri di lunghezza hanno visto materializzarsi colori e forme dalle mani di artisti locali e non come Antonio Sciacca, Valerio De Luca, Damiano Olivieri, Nicolò Cedeno, Yohan Musumarra, Rosaria Benini, Alex Senna e Irwinsuimuri. Sempre ad Osarella c’è anche la facciata di casa mia con un disegno di Exit Enter “disobbedienza”». Sempre ai piedi della Rupe è stata dipinta la torretta Enel nei pressi del ciclodromo realizzata sempre da Ache77 e La Balena nella zona spettacoli viaggianti da Damiano Olivieri. Ma a destare critiche e polemiche sono state soprattutto le pitture realizzate nel centro storico della Rupe. L’anno scorso a tenere banco era stato il disegno realizzato dalla Crew Progeas Family dentro la scalinata che porta alla camminata sotto la Rupe, accanto Palazzo Crispo e poi quello dentro i giardini comunali della fortezza Albornoz.
Quest’anno invece, a destare stupore, è stato il murales “Orvieto in Jazz” dentro le scale del parcheggio di via Roma con i disegni di Rame13, Manuela Montenero e Miles E poi, ritornando allo Scalo, nel sottopasso vicino alle scuole elementari, non è passato inosservata la “Rivisitazione delle vetrate del Duomo”. di Rickyboy e neanche la “Caduta del diavolo” di Camilla Falsini. Si chiama invece “Sos Orso Polare” l’opera di Ginevra Giovannoni comparsa sulla facciata della cabina di e-distribuzione, la società del Gruppo Enel che gestisce la rete di distribuzione elettrica, a Ciconia. (Sa.Simo)