Proponiamo in questo spazio la presentazione dei dati emersi dalla prima fase della ricerca da parte del dr. Fabio Forlani durante il Convegno di lunedì pomeriggio con gli operatori del settore turistico, come comunicato nell’articolo di presentazione dell’evento pubblicato stamattina.La sintesi che proponiamo è stata organizzata dall’ufficio stampa del Comune di Orvieto.
Forlani ha ringraziato chi ha fornito le informazioni ed ha risposto ai questionari inviati, precisando che le informazioni tratte dalle interviste sono state utili per capire quale è il contesto di riferimento e la metodologia seguita per studiare il turismo, sulla base di una piattaforma di ricerca nazionale e internazionale.
“L’Amministrazione Comunale e gli operatori – ha sottolineato – si dovranno confrontare su 7 temi da esplorare nel Tavolo del Turismo: 1) identità di brand della Città (la comunicazione sempre più frazionata è un problema. Va valorizzato ciò che la città ha: ‘Orvieto Città Narrante’ è contemporaneo ma va ripensato per il web. Il brand Umbria va conservato, Cittaslow è un concetto importante che sta bene ad Orvieto ma va esaltato); 2) razionalizzare la politica di comunicazione da coordinare con il ruolo del portale di informazione turistica e una politica di comunicazione degli operatori attraverso un network di comunicazione territoriale connesso e coerente in un’ottica relazionale; 3) qualificare il servizio di informazione turistica come punto di contatto esperienziale con il turista-cliente; 4) qualificare il prodotto Orvieto: azioni pubbliche per aumentare servizi, e pensare politiche di accesso alla città sull’uso e la tariffazione dei parcheggi in centro per favorire in modo particolare la lunga sosta; ed azioni private per attività e offerte pensate per nicchie specifiche; 5) differenziare l’offerta turistica attraverso eventi diversificati e focalizzati (in particolare eventi destagionalizzanti) con una corretta valutazione delle ricadute territoriali (promozionali, economiche, ambientali,sociali); 6) arricchire il prodotto attraverso una migliore integrazione (‘Etruschi’, Civita, Bolsena) di cui il Distretto Turistico Etruria Meridionale è un importante strumento di implementazione; sostenere le basse stagioni attraverso la messa in funzione del Centro Congressi pr eventi di piccola-media dimensione; 7) campagna di promozione istituzionale a sostegno del Brand Orvieto, campagne di promo-commercializzazione costruite per specifiche nicchie di mercato o specifiche tribù turistiche”.
Nel corso del dibattito, da parte dei vari operatori intervenuti è emerso un giudizio positivo per la metodologia e l’approccio seguiti nella ricerca le cui risultanze hanno mostrato, come era inevitabile, punti di forza e di debolezza su cui lavorare.
Tanti i suggerimenti e le sottolineature per ulteriori approfondimenti. Di seguito, alcuni esempi: “costruire il brand Orvieto creando delle distintività, delle unicità”; “capire come si è modificato il sistema alberghiero turistico orvietano”; “agevolare il costo dei parcheggi per gli escursionisti”; “rendere competitivo rispetto ad altre realtà il Palazzo Congressi, tra i più belli d’Europa, ma fuori mercato, attraverso una proposta di nicchia e di grande valore in un contesto di città che è incomparabile”.
Ed ancora: “Orvieto ha tante cose da valorizzare che altre città non hanno e che porterebbero molti più turisti. Il problema è quello di far funzionare i sistemi. Manca l’organizzazione pubblico-privata”;“in Umbria, e in qualche motore di ricerca, va rimosso il concetto diffuso che Orvieto è la città da visitare in un giorno, quando invece è ‘porta dell’Umbria’”; “troppo spesso la soluzione individuale è il male della nostra città, ma da soli non si va da nessuna parte. Alcuni decenni fa si parlava di ‘Turismi’, oggi ne conosciamo le caratteristiche? Quale è oggi il turismo religioso? Il nostro prodotto è adeguato? Di sicuro è necessario diventare un po’ più professionali. La comunicazione a volte è carente anche all’interno delle strutture pubbliche che, tutte indistintamente, devono cominciare a dialogare e collaborare insieme, altrimenti non si va da nessuna parte”.
Infine: “Qual è la vocazione di Orvieto/Orvietano, è turistica, agricola, vitivinicola, industriale o commerciale?”; “Dalla ricerca si percepisce la mancanza della sinergia tra gli operatori così come la partecipazione che non è mai al massimo, quindi da stimolare per iniziare un percorso comune per lo sviluppo”.
A conclusione dell’incontro il Prof. Pagliacci ha parlato di “riunione interessante. Se tavolo deve essere occorre esprimersi tutti e quindi va auspicato il coinvolgimento più possibile degli operatori, più partecipazione e un reciproco ascolto”, mentre il Dr. Splendiani ha esortato a “dimenticare il passato per andare avanti. Non c’è un misuratore della partecipazione, intanto però si deve partire con chi ci sta. E’ necessario darsi un piano di azioni, anche minime, con degli obiettivi. L’atteggiamento culturale più adeguato è quello di studiare insieme le strategie, senza delegare agli esperti”. Il Dr. Forlani, infine, ha precisato che “è pronto anche il questionario per le strutture ristorative e le altre categorie, comprese le guide turistiche. Facciamo un passo alla volta. Abbiamo scelto di cominciare da chi fa ricettività turistica. In questa fase è stato preso ad esame solo Orvieto ma il questionario verrà inviato a tutto il comprensorio per capire come collocare Orvieto nel ragionamento più complesso di Area vasta. Non siamo ancora scesi nello studio del profilo del turista per capire su quale tema lavorare. Ancora non ci sono abbastanza risposte. Il Tavolo del Turismo diverrà efficace nel momento in cui ci daremo delle regole”.
“Il lavoro dell’Università è in itinere – ha detto il Sindaco, Giuseppe Germani – non mi aspettavo nulla di diverso dai questionari, ma i dati sono indispensabili per non sbagliare. Il Tavolo del Turismo di Orvieto non è un tavolo contro ma è dalla parte degli operatori. Per questo dobbiamo andare avanti. Stiamo creando un’Area Interna che ha degli obiettivi comuni, presto verrà definita la ‘funzione associata sul turismo’ che comprende i 20 comuni e che è collegata alla legge regionale di prossima emanazione che cambierà determinate prospettive. Come Comune, quest’anno metteremo anche una buona fetta delle risorse provenienti dalla tassa di soggiorno sul turismo, ma tutti dobbiamo essere consapevoli di dover remare insieme dalla stessa parte. Il tavolo serve anche per questo”.
“Non so se tutti in Umbria continuino a considerare Orvieto come una città da visitare in un giorno – ha concluso l’Assessore, Andrea Vincenti – ma sarebbe un grave errore pensarlo, sia per noi che per l’Umbria. Per tanti motivi: Orvieto è sulle principali vie di comunicazione nazionali; avere un aeroporto regionale non collegato con Orvieto non aiuta neanche l’Umbria, cosa che abbiamo più volte già fatto presente nelle sedi opportune e che non deve restare solo sulla carta del Piano Regionale Trasporti; Orvieto deve poi tornare a farsi sentire come non ha fatto da qualche lustro a questa parte, avanzando proposte precise, di reciproco interesse rispetto a territori più ampi. Per il Palazzo del Gusto è di prossima stipula la nuova convenzione stilata con la Provincia, che consentirà a Comune più ampi margini di gestione; mentre per il Palazzo dei Congressi, prima di trarre le conclusioni e prendere in esame altre ipotesi di rilancio attraverso la collaborazione pubblico-privata, attendiamo le risultanze della gara in itinere promossa dal Comune. La modalità di lavoro inaugurata oggi vogliamo istituzionalizzarla, affiancati da un soggetto terzo, autorevole e imparziale come l’Università che ci consentirà, rispetto al passato, di arrivare a risultati più accurati e precisi quanto all’analisi, e più concreti quanto alla sostanza. Da quest’anno la tassa di soggiorno sarà totalmente destinata al turismo, come dev’essere. Sulla partecipazione alle risposte ai questionari non ci stupiamo – né in positivo né in negativo – occorre lavorare perché tutti gli operatori si sentano parte in causa e facciano rete. L’obiettivo è alzare i numeri della partecipazione come elemento di rappresentatività dei vari soggetti. Occorrono interlocutori stabili per ritrovare la veridicità dell’interlocuzione stessa. Seguiranno altri incontri specifici rispetto ai temi da trattare emersi dalla giornata di oggi”.