ORVIETO – Il free climbing era una delle sue più grandi passioni ma per Pierfederico Manciati quella di sabato pomeriggio è stata l’ultima tragica arrampicata. L’uomo, sessantaduenne di Orvieto, praticava costantemente questo sport nel quale si affronta la progressione con il solo utilizzo del corpo: mani nude, piedi, ma anche appoggiando e incastrando il corpo intero o sue parti. Uno sport in cui, oltre alla passione, sono fondamentali requisiti quali la coordinazione, la forza e la lucidità. L’incidente è avvenuto nella mattinata di sabato 3 dicembre nel territorio di Allumiere, a circa novanta chilometri dalla Capitale e nelle strette vicinanze di Civitavecchia.
Tragico teatro dell’evento è stata la falesia di Ripa Maiala. Una delle più frequentate dell’alto Lazio e, caratterizzata da uno stile vario (dalla placca appoggiata agli strapiombi, ma non mancano diedri e tetti), è esposta a Sud-Ovest.
La sua roccia vulcanica rossiccia è inconfondibile: alcuni tratti sono lucidi e cosparsi da buchi; altri tratti, più ruvidi sono solcati da fessure; lo stile è vario, da placca appoggiata a zone aggettanti, ma non mancano diedri e tetti. Trattandosi di un luogo appollaiato su una collina è molto esposto alle correnti d’aria, quindi in presenza di vento, è quasi difficile scalare. Secondo quanto si è appreso, stando alle prime ricostruzioni, l’uomo avrebbe fatto un volo di circa cinque metri dopo aver rotolato giù per la montagna per decine di metri. Un volo complessivo di circa venti metri che purtroppo non gli ha lasciato scampo.
Al momento dell’accaduto, la cui ricostruzione è al vaglio degli inquirenti, il sessantaduenne, si trovava insieme a un compagno di cordata che, con lui, condivideva la passione per le arrampicate e che, impotente, lo avrebbe visto precipitare dando poi l’allarme. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Civitavecchia e l’eliambulanza del 118 che ha provveduto al trasporto dello scalatore presso il policlinico Gemelli di Roma. Troppo gravi le lesioni riportate a seguito della caduta. Per fare luce su quanto accaduto stanno indagando ora i militari dell’arma della compagnia di Civitavecchia nel tentativo di capire l’esatta dinamica e se, quanto successo, potesse essere in qualche modo scongiurato.
Pierfederico Manciati era molto conosciuto a Orvieto in quanto assiduo frequentatore degli ambienti sportivi. Diplomato all’Isef di Perugia, è stato docente di Scienza motorie e sportive in varie scuole dell’Orvietano, allenatore di pallamano livello 1B e dal 2013 era delegato regionale per l’Umbria della Federazione italiana Pallamano e ad interim delegato per le province di Perugia e Terni. Dal 1998 collaborava con la Uisp di Orvieto come istruttore presso il centro fitness Uisp “Agorà”. Da circa un anno era andato in pensione e dedicava la maggior parte del tempo proprio a coltivare la sua grande passione per il free climbing. Sposato, con due figlie, abitava nel quartiere di Ciconia, ai piedi della Rupe di Orvieto.