Lucia Vergaglia(M5S):«Mentre alla Camera arriva la legge sulle rievocazioni storiche e si profilano le prime scadenze di Aree Interne chiediamo di avviare un percorso partecipativo e condiviso per dare vita al Museo del Corteo, per rendere tale esperienza fruibile turisticamente tutto l’anno e nel frattempo tutelare quel magnifico patrimonio dei costumi.».
Il corteo storico merita una sede museale propria, moderna ed interattiva. Questo lo sanno anche i sassi ad Orvieto.
Serve un contesto appropriato senza fare l’autogol di levare spazi polifunzionali o congressuali come Palazzo dei Sette o Palazzo del Popolo progettando a partire dagli abiti e dalla storia del corteo, sia quella laica che la processione religiosa, un’ipotesi espositiva adeguata ai tempi di oggi in cui mettere costumi ed armi nelle teche con dei poster illustrativi non basta proprio per niente. Ci sono esempi anche piccoli, immaginiamo le tre stanzette di Monteriggioni che fa ben più del recente “Orvieto Vie” in termini di risultati, oppure eventi funzionali ad esposizioni temporanee come quelle che a Venezia organizza il CERS, il Consorzio Europeo Rievocazioni Storiche, che funzionano benissimo.
In ogni caso il luogo fisico che possa custodire e far conoscere la storia del Corteo, rievocare gli anni formidabili delle realizzazioni e generare ricadute positive e durature nel tempo sicuramente serve e chiamatelo, se volete, Museo del Corteo. Aspettando il nuovo assessore alla cultura e le nuove nomine governative al consiglio di amministrazione dell’Opera del Duomo, ente che ai sensi del proprio Statuto potrebbe e dovrebbe essere coinvolto in tali progetti, è fondamentale aprire la discussione in maniera seria e partecipata per evitare anche che un tale progetto non venga usato come leva politica per sottrarre altri spazi alla comunità. Pertanto depositiamo un atto d’impegno che indirizzi l’azione della Giunta e del Sindaco ad iniziare e rendere partecipativo un tale percorso.
«E’ maturo il tempo per affrontare la questione Museo del Corteo per due ordini di motivi. Innanzitutto vanno liberati gli spazi della ex Caserma non adatti alla corretta conservazione di abiti e bandiere, di tale patrimonio bisogna aver cura e rispetto. Inoltre si avvicinano le scadenze di aree interne strumento che non l’attuale disciplinare di strategia sembrerebbe ideale per impostare attività di tutela e fruizione di tali beni nell’intero arco dell’anno a vantaggio del turismo ed affermando anche l’identità storica orvietana che non fu solo etrusca. Va anche aggiunto che è in discussione la proposta di legge Donati che concerne “Disposizioni per la promozione, il sostegno e la valorizzazione delle associazioni e delle manifestazioni di rievocazione storica” e potrebbe essere interessante prepararci a fare da apripista con un progetto largamente condiviso e non solo espressione di una parte. Purtroppo l’assessorato alla Cultura si è concentrato moltissimo sul tema etrusco ma non ha assolutamente esposto a Consiglio e cittadinanza una propria visione o pianificazione dell’epoca storica rievocata dal Corteo eccezion fatta i patti di amicizia, pregressi, con Marostica. E’ invece, quello dell’Orvieto rievocativa non solo etrusca, un punto importante da affrontare collegialmente ed in condivisione con l’associazione del Corteo, le altre realtà artistiche e culturali coinvolgibili ed i cittadini che partecipano ogni anno e nei ruoli più disparati sin da bambini.» Lucia Vergaglia, M5S Orvieto
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