ORVIETO – Entro venerdì sarà presentato al MISE in moto definitivo per iniziare l’iter di approvazione e costituirà l’oggetto dell’accordo di programma quadro. In vista di tali scadenze, il consiglio comunale ha preso atto (11 favorevoli: gruppi di maggioranza, Cons.ri Vergaglia e Meffi; 3 astenuti: Olimpieri, Tardani, Sacripanti) della bozza di strategia dell’Area Sud Ovest dell’Orvietano formata da 20 Comuni (Città della Pieve, Monteleone di Orvieto, Montegabbione, Parrano, San Venanzo, Ficulle, Fabro, Allerona, Castel Viscardo, Castel Giorgio, Orvieto, Porano, Baschi, Montecchio, Guardea, Alviano, Lugnano in Teverina, Attigliano, Giove, Penna in Teverina) e posta a cerniera tra Toscana e Lazio, estesa su una superficie di circa 1.187 kmq, con una popolazione di circa 62.000 abitanti in cui sono individuate le seguenti azioni fondamentali della progettazione e le schede progetto relative a:
– Integrazione tra beni culturali e ambientali per una gestione integrata dell’offerta territoriale
– Rigenerazione multifunzionali di centri e borghi storici
– Tutela attiva, valorizzazione del territorio, dell’ambiente, del paesaggio rurale in connessione con il miglioramento dei processi di gestione del sistema produttivo agricolo
– Interventi socio-sanitari ed educativi per il mantenimento delle comunità sul territorio
– Qualificazione dell’offerta formativa in relazione alle vocazioni territoriali e all’innovazione tecnologica
– Potenziamento della mobilità lenta e sostenibile
– Potenziamento dell’associazionismo.
Con la votazione di: 9 contrari (maggioranza) e 5 favorevoli (minoranza) non è stata approvata, invece, la risoluzione presentata dai gruppi di minoranza – primo firmatario il Cons. Stefano Olimpieri (Identità e Territorio) che dava “mandato al Sindaco di intraprendere tutte le azioni istituzionali e politiche, per indicare, promuovere e definire la città di Orvieto come sede della stazione ferroviaria ‘MedioEtruria’; di indirizzare le risorse finanziarie a disposizione della ‘Aree Interne’ per rendere sostenibile e realizzabile tale progetto; di conoscere in tempi reali tutte le azioni che intraprese dal Sindaco, le relazioni dettagliate degli esiti di tali azioni e, infine, di agire da subito per dare il via a tale processo attraverso la convocazione urgente dell’Assemblea delle Aree Interne per rappresentare il progetto a tutti i membri”.
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Relatore della bozza della strategia è stato il Sindaco, Giuseppe Germani che ha ricordato i vari steps del percorso elaborato dall’Area al fine di darne la massima informazione e diffusione.
“La costruzione della Strategia – ha detto il Sindaco, avvalendosi di alcune slides – è avvenuta a seguito di un lungo e articolato processo di partecipazione e concertazione, innanzi tutto tra le Amministrazioni dei 20 Comuni coinvolti, il Comitato nazionale aree interne, la Regione Umbria e localmente il mondo della scuola e dell’economia coinvolgendo anche le associazioni e il terzo settore.
Tutto ciò ha permesso di far emergere e coinvolgere gli attori rilevanti che sono entrati gradualmente nella fase di co-progettazione della strategia.
La prima fase della partecipazione si è avviata attraverso il coinvolgimento degli attori con l’organizzazione di incontri sul territorio finalizzati all’ascolto e alla presa in carico dei bisogni e delle aspettative della collettività.
In una seconda fase le istanze raccolte sono state organizzate sotto forma di ‘Mappa di comunità’ intesa come rappresentazione dei valori dei luoghi così come percepiti dagli abitanti. La Mappa di comunità ha dato gli elementi per individuare gli assi portanti della Bozza di strategia:
1 – capitale naturale, paesaggistico e dei beni culturali;
2 – sapienze locali e arte del fare, qualità dei luoghi e delle tradizioni culturali ad essi collegate.
Sulla base di queste indicazioni il processo partecipativo è proseguito con la realizzazione di tre laboratori ad Orvieto, Città della Pieve e Guardea dedicati all’individuazione di “scenari di sviluppo per il futuro” sui quali si è articolata la stesura del Preliminare della Strategia d’Area..
Tappe fondamentali sono state i due Focus di verifica organizzati con i Ministeri e le Agenzie del Comitato Nazionale Aree Interne.
La parte finale della costruzione della Strategia ha previsto la raccolta di oltre cento proposte progettuali emerse dal territorio, affrontate attraverso la realizzazione di una serie di incontri di approfondimento indagandone la fattibilità, congruenza con il territorio d’area vasta e la rispondenza agli obiettivi già delineati con il Preliminare.
A fronte di una serie di elementi di criticità emersi, lo scenario di sviluppo individuato per l’area interna fa emergere la seguente filiera cognitiva:
1) riconoscimento dei valori identitari e delle unicità presenti sul territorio;
2) condivisione di processi di gestione sostenibile delle risorse naturali, ambientali, paesaggistiche e dell’agricoltura;
3) potenziamento e creazione di servizi di qualità per incrementare l’attrattività del territorio e favorire la permanenza della popolazione residente;
4) miglioramento della governance e potenziamento delle politiche di coesione e di integrazione sociale”.
“La Strategia per le aree interne – ha aggiunto – si prefigge di fermare e invertire nel prossimo decennio il trend demografico negativo di queste aree, attraverso una duplice azione: promozione del mercato e ripristino di cittadinanza. Da un lato si vuole stimolare lo sviluppo locale, intensivo ed estensivo, nei punti di forza di questi territori: agroalimentare, cultura e saper fare, turismo, energia. Dall’altro, si vuole riequilibrare l’offerta dei servizi di base: scuola, salute, mobilità e rete digitale.
Le risorse finanziarie per intervenire – circa 10 mln di euro – provengono dai fondi comunitari gestiti dalle Regioni POR FESR. PSR, FSE 2014-2020, per l’intervento sul mercato, e da risorse espressamente destinate dalle Leggi di Stabilità 2014 e 2015, per l’intervento sulla cittadinanza.
Nell’area interna Sud Ovest Orvietano dagli anni ‘60 la popolazione si è progressivamente ridotta di circa 12.000 abitanti con un aumento significativo degli over 65 rispetto alle fasce più giovani.
Da un punto di vista economico si sono verificati cambiamenti significativi, il settore agricolo in particolare è stato il più colpito in senso negativo e l’abbandono dell’agricoltura ha comportato anche una minore cura del territorio, mentre si è verificato un incremento considerevole del settore del turismo”.
“Lo scopo da raggiungere – ha proseguito – è costituito da crescita e inclusione sociale. L’una funzionale all’altra. Riassunte da un obiettivo ultimo che diventa la stella polare della strategia: inversione e miglioramento delle tendenze demografiche (riduzione dell’emigrazione da queste aree; attrazione di nuovi residenti; ripresa delle nascite).
Questi risultati e segnatamente la ripresa demografica e di utilizzo del territorio sono anche la condizione, assieme a specifici progetti mirati, per arginare e invertire nelle Aree interne il dissesto idro-geologico e il degrado del capitale culturale e paesaggistico”.
“Il compito della strategia – ha sottolineato – è stato quello di affrontare il quadro attuale ed individuare alcune azioni cardine che agendo sulle criticità dell’area potesse determinare un’inversione di tendenza, in particolare potesse: frenare lo spopolamento e cominciare ad attrarre nuovi residenti.
Il primo obiettivo è stato abbandonare le vecchie logiche d’intervento in cui i Comuni ragionavano con soluzioni individuali per passare ad un metodo di progettazione a rete, avendo il territorio nel suo complesso come punto di riferimento evitando così duplicazioni a volte inutili, costose e impossibili da gestire.
Uno dei pre-requisiti della strategia è proprio spingere verso una logica di gestione associata dei servizi; in quest’ottica l’area ha iniziato ad associare il servizio del catasto e della protezione civile, raccogliendo già i primi risultati e sta proseguendo il ragionamento anche per i servizi legati all’urbanistica”.
“La strategia – ha concluso il Sindaco – è stata suddivisa in sette azioni cardine che affrontano le criticità legate ai servizi di cittadinanza: salute, istruzione e mobilità e i servizi collegati allo sviluppo e tutela del territorio nel suo complesso. Ogni azione cardine si suddivide in schede progetto con cui si affrontano in modo concreto gli interventi e le misure di sostegno. Per attuare in modo puntuale la strategia, le singole schede progetto sono ulteriormente poste al vaglio dei Ministeri e Uffici Regionali competenti. Per il 30 novembre siamo stati convocati dal Ministero all’incontro nazionale in cui si definiranno gli ultimi aspetti dell’Area Interna e poi, velocemente, si passerà all’approvazione della strategia finale. L’obiettivo è che per il 2017 alcuni bandi potranno partire con questo strumento così da realizzare i primi interventi. Sento di esprimere soddisfazione per il lavoro svolto dai nostri uffici, quantunque la procedura sia stata oggettivamente complessa”.
Il Cons. Stefano Olimpieri (Identità e Territorio) ha quindi illustrato la risoluzione: “il documento presentato in commissione dal Sindaco – ha detto – non conteneva le slides illustrate oggi in aula. Cosa votiamo allora? Il documento è monco. In realtà lo strumento è solo una ‘fabbrica di favori’ perché alcune azioni individuate difficilmente potranno invertire il trend del decremento demografico. Non credo che sia questa la strategia. L’oggetto della nostra risoluzione parte da un presupposto diverso attraverso un elemento dirompente. La questione è la realizzazione ex novo di una stazione dell’Alta Velocità posta tra Roma e Firenze da realizzare, secondo gli accordi in atto fra le Regioni Toscana e Umbria, a Foiano della Chiana (Arezzo) con un costo esorbitante tra i 70/80 milioni di euro (cui cui 40 milioni a carico dell’Umbria) quando ad Orvieto, che è egualmente in posizione geografica mediana, c’è già una stazione in grado di attrarre i treni dell’Alta Velocità.
Per elevare Orvieto a stazione ‘MedioEtruria’ di milioni ne basterebbero non più di 5 che è di gran lunga inferiore a quello che ci viene prospettato. Rispetto al tema del ripopolamento Orvieto tornerebbe ad essere centrale e baricentrico, e quindi più attrattivo a livello demografico.
Nessuno contesta il fatto che si faccia la mobilità lenta ma le proposte contenute nella bozza di strategia di ‘Aree Interne’ da sole non determinano una inversione di tendenza demografica.
Il Distretto Turistico dell’Etruria Meridionale potrebbe trarne beneficio. La stazione Media Etruria si fonda sulla presenza dell’Autostrada del Sole e della Ferrovia Direttissima. La risoluzione va in questa direzione. Questa è la battaglia da fare. La scuola di musica a Parrano e l’ostello a Castelgiorgio, purtroppo da soli non risolvono i problemi di un territorio vasto. Auspico che il Consiglio Comunale approvi la risoluzione”.
Dibattito, Andrea Sacripanti (Gruppo Misto): “sono favorevole alla risoluzione. La bozza di strategia è tutto sommato abbastanza scontata. L’unico settore più circostanziato è il turismo, ambito in cui il Palazzo del Gusto, ad esempio, è ancora nel limbo. Emerge che questa strategia è al ribasso e non so dove ci porterà, perché queste Aree Interne sono uno strumento che raggruppa chi ha limiti oggettivi e in ogni caso si arriverà a traguardi che non segneranno significativamente questi territori. Altra cosa è la capacità di intercettare la programmazione europea.
La prima criticità segnalata nel documento è l’isolamento del territorio e la difficile accessibilità quando il nostro territorio tutto è tranne che isolato, direi piuttosto che stiamo subendo delle scelte da parte dello Stato e della Regione senza mai far sentire la voce del nostro territorio. I pugni vanno battuti nei luoghi dove si prendono le decisioni, e capire come fare per sostituire le caserme, la Asl, il Tribunale, tutte cose che, nel tempo, hanno impoverito Orvieto.
Abbiamo bisogno di altro. Nel documento mancano investimenti importanti anche nell’ambito dell’ambiente di cui non si parla tanto; non si parla di accoglienza in termini di servizi di trasporto dopo le ore 20,30. Dobbiamo risolvere questi problemi. La panacea delle ‘Aree Interne’ in realtà non funziona. La verità è che c’è un forte immobilismo puntualmente avvertito dai cittadini. Altro settore importante che non viene menzionato è quello della sicurezza. La sensazione è che tutto quello che viene percepito dal cittadino non viene attenzionato. Mi asterrò di fronte a un documento fatto di buone intenzioni che traccia delle linee preliminari”.
Roberto Meffi (Forza Italia): “il documento verrà sottoposto al MISE. Quando c’è la possibilità che in un territorio arrivino delle risorse, penso che come amministratori dobbiamo guardare comunque in positivo dandole un benvenuto e delle indicazioni (si parla di circa 10 mln di euro che, tradotto per i 20 comuni, sarebbero 500 mila euro ciascuno).
Il potenziamento e lo sviluppo del territorio è strettamente legato alle infrastrutture ferroviarie. Andrebbe verificata bene la possibilità della stazione MediaEtruria per non restare tagliati fuori dai flussi dello sviluppo. In alcuni territori limitrofi si contano 1 mln di flussi (vedi Bagnoregio), la verità è che il nostro territorio conta meno di altri! Chiedo al Sindaco di verificare se è possibile mettere delle risorse appannaggio del potenziamento della stazione ferroviaria di Orvieto. Per coerenza non mi sento di votare contro un documento che porta comunque delle risorse sul territorio”.
Paolo Maurizio Talanti (PD): “ringrazio il Sindaco per la relazione svolta. Il documento riflette la sostenibilità del territorio. Ad alcuni rilievi mossi dalla minoranza seppure comprensibili mi sento di dire che lo sviluppo non si fa solo con le strade ed altre infrastrutture. Relativamente alla stazione MediaEtruria in questi mesi le regioni interessate hanno avuto modo di confrontarsi al di là dei desiderata di ciascuna. Non ci sono ragioni per modificare i nostri precedenti indirizzi di voto”.
Lucia Vergaglia (M5S): “il Sindaco è emozionato per aver portato al Consiglio una promessa elettorale e un lavoro di due anni e mezzo. Mi chiedo però, era necessario arrivare solo 5 giorni prima della consegna al Ministero in Consiglio Comunale? Il Sindaco aveva delegato un consigliere, oggi assente, che doveva tenere i rapporti con i consiglieri rispetto a una questione così importante. Come consiglieri invece non abbiamo avuto nessun tipo di partecipazione, né c’è stata una partecipazione della cittadinanza in quanto tale. Non si è tornati, ad esempio, sulla questione dell’inquinamento del Paglia che meritava una pagina intera improntata alla bonifica. Le cifre sono importanti perché indicano i settori che avete privilegiato! Il Sindaco ha parlato di lunga, farraginosa e burocratica gestazione del progetto, ma se aveste dedicato alla programmazione europea la stessa attenzione che avete riversato su questa ambiziosa sfida delle Aree Interne, probabilmente avreste già intercettato alcune risorse. Oggi il nostro ruolo è puramente notarile, siamo chiamati a prendere atto nel modo più stridente, potevamo essere utilizzati meglio come consiglieri comunali; avete preferito delegare agli uffici. Ciò detto, vediamo comunque di non sprecarla questa occasione”.
Replica del Sindaco: “se questo dibattito lo ascoltassero tutti coloro che hanno partecipato e messo penna nella definizione di questa strategia fatta ‘dal basso’ a norma di legge, ne rimarrebbero forse delusi. Questo documento è la sintesi del grosso lavoro dei tavoli che erano stati costituiti. La strategia comprende delle azioni. Se vogliamo fare la stazione MediaEtruria dobbiamo andare sui fondi strutturali, ma non su questi fondi.
Non dobbiamo svilire alcune idee che sono già concrete e che hanno valore per determinate aree. Questo è un territorio da 40-50 mila persone che comincia a dare risposte a un territorio molto più vasto di 20 comuni (pensiamo solo alla funzione associata di protezione civile che solo in questa forma oggi può operare a Preci). E’ su questo che dobbiamo ragionare. E’ vero abbiamo un problema reale di collegamento ferroviario con Roma. Il potenziamento della nostra stazione va fatto certamente, ma come abbiamo detto in altre occasioni, dobbiamo agire sulle fermate del ‘Freccia Bianca’ ed è quello che stiamo facendo con la Regione”.
Dichiarazioni di voto, Olimpieri: “negli ultimi 40 anni c’è stato un calo demografico del 20%. Quindi bisogna fare interventi strutturali veri. Non è vero che non ci sono finanziamenti europei per le infrastrutture. La Regione Umbria è obbligata a rimettere Orvieto baricentrica tra Rona e Firenze. Io non critico le varie proposte, ma per il futuro trovo dannoso dover abbandonare una prospettiva come la stazione MediaEtruria, solo perché siamo in misura numerica inferiore come potenzialità demografica. Cosa che andrebbe in linea con lo sviluppo. Bocciare oggi questa prospettiva produrrà effetti dannosi per il futuro. Nessuno vuole sminuire o svilire nessun progetto dei Comuni aderenti ad Aree Interne, ma tra questi indubbiamente ci sono pesi diversi. A noi non è stato dato modo di incontrare in fase istruttoria alcuno dei soggetti, numerosi, che il Sindaco ha incontrato. Bocciare la risoluzione perché viene dalla minoranza lo trovo allucinante. Anticipo l’astensione sul documento e il voto favorevole alla mozione”.
Sacripanti: “il Sindaco ha detto delle cose importanti e quasi quasi avrei votato contro anziché astenermi. Con la risoluzione non opponiamo al Sindaco la realizzazione della stazione MediaEtruria ma gli chiediamo di verificare le possibilità di inserirla ed, eventualmente, impegnarlo rispetto ad una proposta che certamente modificherebbe, condizionandolo, lo sviluppo di questo territorio. Se il Sindaco ricontattasse i vari soggetti ponendo questo progetto, pensa che gli imprenditori non lo accoglierebbero? Noi chiediamo di dare una chance a questo suggerimento che è fattore di crescita per tutti. Io ho chiesto al Sindaco di spogliarsi della veste di ‘burocrate di partito’ ma così non è stato. Accettare supinamente tutto quello che viene deciso in Umbria senza provare ad alzare la testa è davvero la soluzione ideale? Questo è un intervento che qualificherebbe le Aree Interne”.
Vergaglia: “la ratio della risoluzione è proprio questa. E’ chiaro che non potevamo inserire adesso questa proposta nella bozza di strategia di Aree Interne, ma quello che chiediamo è: la passione che il Sindaco ha messo per le Aree Interne sarebbe stata la stessa per altri progetti?! Il grandissimo merito che emerge è che Aree Interne è riuscito a mettere tutti d’accordo, ma francamente mi piacerebbe un Sindaco che, con altrettanto slancio e passione, facesse anche altre battaglie. Non mi è piaciuto il fatto che non abbia preso in considerazione la nostra risoluzione. Comunque voterò a favore”.
Tiziano Rosati (Sinistra Italiana): “certo, la bozza delle Aree Interne non sarà entusiasmante ma se nei nostri territori non c’è rimasto più nessuno, forse dobbiamo ricominciare a creare delle attrattive. E’ comunque un inizio. Voto a favore”.
Maria Flavia Timperi (PD): “forse la materia non è stata studiata a fondo, quando invece è frutto di innumerevoli incontri ed ora comincia ad essere concreta. Era ed è un percorso inclusivo in cui le minoranze potevano presentare delle idee. Aree Interne non sono la panacea ma sicuramente possono attrarre risorse e mantenere i giovani sui territori. La risoluzione è la fotocopia di una mozione di Olimpieri del 2015 dove l’Amministrazione rispose che andava garantito un bacino di utenza adeguato. Abbiamo piuttosto un problema di trasporto dei nostri pendolari e per questo dobbiamo garantire il materiale rotabile. Voteremo a favore”.
Roberta Tardani (Forza Italia): “sin dall’inizio come gruppo abbiamo sempre votato a favore del progetto Aree Interne, nella speranza che avrebbe portato a qualche beneficio; tuttavia, l’enfasi con cui viene presentato mi conferma la mediocrità di questa proposta. La politica deve saper coagulare gli input che vengono. Il documento consta di 40 pagine che ribadiscono l’importanza del territorio ma non dicono nulla di nuovo. Finanziare una serie di progetti locali spacciandoli per una visione strategica di sviluppo lascia perplessi. Quelli prospettati non sembrano dei progetti integrati strategici. Non darò più il mio consenso a questo progetto. Chiedo ai consiglieri che hanno studiato il documento probabilmente meglio di noi, se ritengono che esso renda davvero il territorio più attrattivo e lo modifichi in meglio! In definiva: mediocre il progetto di strategia individuato e scarsa l’elaborazione definitiva. Voterò astenendomi sul documento e a favore della risoluzione”.
Meffi: “dalla replica del Sindaco ho percepito che vi è una incompatibilità delle risorse di Aree Interne per la stazione MediaEtruria. Ribadisco che quando ci sono delle opportunità queste vanno comunque colte. So che ci sono state delle riunioni, ho partecipato alle riunioni delle associazioni di categoria che, su questo tema, si sono espresse in modo unitario. La risoluzione è ugualmente importante e pone un tema essenziale per questo territorio. La voto perché penso che le logiche che l’hanno determinata siano più di ‘opportunità politica’ tra Umbria e Toscana”.