omunicato stampa CoM
da CoM (Comunità in Movimento)
DE URBENOVA. Dalla Caserma Piave alla Nuova Orvieto è il titolo del forum che Comunità in Movimento (CoM) organizza per venerdi 21 ottobre, ore 17.00, in Palazzo dei Sette, Sala del Governatore, sul destino dell’ex Caserma.
Con questo primo incontro (altri ne seguiranno per articolare ragionamenti approfonditi sui principali aspetti della questione) intendiamo riprendere il discorso, interrotto da così tanto tempo che risulta ormai oscurato.
La ex caserma Piave è un complesso di straordinaria rilevanza strategica di per sé, ma lo è ancor più se considerato parte dell’enorme patrimonio pubblico di cui può avvalersi il governo della città. Un patrimonio oggi non utilizzato come sarebbe necessario e che è appunto da rivisitare nel quadro di un’ambiziosa e nel contempo realistica politica di sviluppo territoriale.
Da quasi quindici anni il “Casermone” (questo il nome dell’ex caserma nell’immaginario collettivo cittadino) è tornato in possesso del Comune, ma ad oggi riguardo alla sua destinazione non si vede che buio. Addirittura lo si vuol far passare come un peso di cui liberarsi con soluzioni casuali e frammentarie; quando invece è una grande opportunità che va pensata, impostata e gestita avendo come riferimento un’idea di città. Noi di CoM con questa prima iniziativa cerchiamo di dare una scossa all’opinione pubblica e ai quadri decisionali cittadini per uscire dall’inerzia e trovare il coraggio di una strategia vincente.
Negli ultimi giorni si susseguono notizie giornalistiche di idee sulla destinazione d’uso dell’ex Caserma, che sarebbero in incubazione presso il Comune o presso le sezioni locali di alcuni partiti. Giunge dunque anche per questo a proposito la nostra iniziativa: è un’occasione per renderle di dominio pubblico e per discuterle. Ci auguriamo perciò che partecipino attivamente, oltre a tutti i cittadini interessati, anche i rappresentanti istituzionali e a loro rivolgeremo direttamente le domande che avremmo comunque fatto. In ogni caso CoM rompe il silenzio e discute, per capire e focalizzare pubblicamente strategie di soluzione.