ORVIETO – Catini pronti, forbici alla mano e braccia pronte a sollevare chili e chili di grappoli, la vendemmia 2016 è alle porte. E quest’anno con una novità, l’abbassamento della resa per ettaro che passa da 77 a 56 hl/ha, corrispondente a q.li 80 di uva per ettaro. La misura, richiesta dal Consorzio Tutela Vini di Orvieto, è stata autorizzata con determinazione dirigenziale n. 6738 del 22 luglio scorso e a breve verrà pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione Umbria.
“La riduzione delle rese – è scritto nella determina – riguarda tutte le tipologie previste dal disciplinare di produzione, ad eccezione della tipologia “Superiore”. Rimangono invece inalterate le rese delle tipologie “Vendemmia tardiva” e “Muffa nobile”.I quantitativi di uva eccedenti quelli classificabili come atti a produrre vino DOC Orvieto e Orvieto classico, fermo restando il limite massimo di produzione totale di uva ad ettaro previsto dal disciplinare di produzione, possono essere destinati alla produzione di vini con o senza indicazione geografica protetta, alle condizioni previste dalla normativa vigente”. E per quanto riguarda la qualità del vino di questa annata, tutto dipenderà, dall’abilità dei viticoltori messi in apprensione dalle temperature altalenanti che si sono avvicendate con caldo umido e temporali estivi.
“La stagione non è andata in maniera ottimale, sarà dura ripetere i numeri della scorsa annata, e anche l’andamento climatico in taluni distretti produttivi non è stato il massimo, ma la qualità del vino si fa ora. Serve sicuramente un po’ di mestiere, e un buon agosto per una maturazione ottimale”.
A dirlo è il presidente di Assoenologi Riccardo Cotarella in una nota stampa. “La maturazione delle uve dipende dal clima e davanti a tante variabili ci vuole cultura – ha sottolineato Cotarella – che ci vuole con tutti i sistemi di conduzione, da quello tradizionale al biodinamico”. Qualunque stima sulla raccolta è prematura, ma la qualità che caratterizza la produzione made in Italy, conclude Cotarella, “si preserva solo con la preparazione scientifica. Da noi non esiste più la cosiddetta coltura del parroco, quella che vede la vite fruttificare senza intervento alcuno.
Che si scelga di produrre vino in maniera tradizionale, o biologico o biodinamico quello che d’ora in poi non potrà mancare in vigna è la preparazione professionale”.
Per la vendemmia 2016, inoltre, il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ha reso noto di aver potenziato i controlli nel periodo di raccolta. Sono stati previsti complessivamente oltre 11 mila controlli mirati sul settore vitivinicolo. Nel primo semestre ne sono stati effettuati già 5.698, con sequestri di prodotti contraffatti per oltre 2,5 milioni di euro e con 920 diffide.
Dentro e fuori da “Il Coro” … In una chiesa sconsacrata un’esperienza ultra sensoriale per occhi e palato
Coro. Come quello di una chiesa. Come insieme di sfumature, di voci, di suoni … In questo caso...