Andrea Sacripanti intende fare alcune precisazioni in merito all’articolo Le Opinioni del Lunedì curate da Franco Raimondo Barbabella e Pier Luigi Leoni. Ecco l’intervento:
Intanto, il movimento spontaneo “SaveOrvieto” e il sottoscritto hanno sempre tenuto ben separati i due aspetti, quallo relativo all’inquinamento del fiume e quello inerente all’ampliamento del secondo calanco. Le questioni, se vogliamo forzare un po’ il ragionamento, si sono intrecciate nel momento in cui da più parti si sono invocate indagini approfondite per verificare da una parte le ragioni di una così preoccupante concentrazione di mercurio nelle acque del nostro fiume e dall’altra per verificare lo stato dei luoghi intorno alla discarica al fine di fugare, tanto nel primo quanto nel secondo caso, responsabilità attribuibili all’attività dell’impianto di smaltimento dei rifiuti.
Il fatto che si siano coinvolti esperti nel settore e che si stia procedendo alla predisposizione di progetti per la bonifica del Paglia, non può che renderci tutti più sereni e tranquilli, ovviamente con l’auspicio che non saranno i nostri pronipoti a vederne i salubri effetti, ma la questione discarica rimane un tema di cogente attualità se si pensa che sul no all’ampliamento del secondo calanco il Governo regionale non ha assunto alcuna posizione chiara e netta e soprattutto perché le indagini tanto invocate da cittadini, consiglieri comunali ed associazioni per verificare l’impatto dell’impianto sui nostri terreni, le nostre acque e l’aria che respiriamo, non sono state ancora attivate.
Ha fatto bene, Lei Direttore, a ricordare la drammatica situazione che vivono i nostri concittadini a Bagni, dove, a detta proprio di un abitante della Frazione, c’é una forte e strana concentrazione di casi tumorali tanto da far pensare che non possa essere soltanto frutto di casualità o di un inspiegabile accanimento di qualche non ben precisata divinità nei confronti di una Comunità che non risulta essersi macchiata in passato di chissà quali peccati.
Di fronte alla denuncia del cittadino di Bagni, ho creduto mio dovere di Consigliere comunale non far cadere nel vuoto la questione ed ho interrogato formalmente il Sindaco se non riteneva necessario interessare gli organi competenti per capire se ci fossero cause ben definite che dessero luogo all’inquietante vicenda, ovviamente al fine di garantire tutti i soggetti coinvolti che rischiano di pagarne le conseguenze, anche mediatiche, in assenza di chiarezza sull’argomento. Tanto per essere chiari, se si scoprisse che l’alta concentrazione dei tumori a Bagni fosse ascrivibile ad una causa ben precisa che nulla abbia a che vedere con la presenza della discarica, credo che tutto ciò possa giovare tanto ai cittadini, che attraverso l’eliminazione della stessa potrebbero finalmente vivere in santa pace, quanto ai gestori della discarica “Le Crete” che non si vedrebbero più accusare ingiustamente.
Dunque, fiume Paglia e discarica nelle due componenti di impatto ambientale e ampliamento, sono temi che devono essere trattati in modo assolutamente separato per, rimanendo in tema, non confondere le acque.
Spero, quindi, che gli importanti studi che hanno ben evidenziato le cause dell’inquinamento del Paglia, non releghino volutamente nel dimenticatoio una questione che rimane e deve rimanere aperta fin tanto che non si saranno concluse tutte le indagini ambientali (a proposuito, Germani, questa centralina dell’Arpa che fine ha fatto?) e fino a quando la Regione non adotti un atto formale, chiaro e netto contro qualsiasi ampliamento della discarica “Le Crete”.