ORVIETO – Cuore di Sport è un’associazione nazionale che si occupa di prevenzione per quanto riguarda le patologie cardiache e in Italia ha già svolto lo screening per elettrocardiogramma, gratuitamente a 24.000 ragazzi.
Nella città di Orvieto fino ad ora ha sottoposto a controllo preventivo 300 ragazzi.
Presso la sala consiliare del comune della città (sede sostitutiva della sala dei 400 a palazzo del Popolo) nella mattina di Lunedì 6 Giugno alle ore 10,00 si è tenuta la conferenza sui primi risultati ottenuti dal progetto cuore di sport per la città di Orvieto, in base agli screening effettuati sugli studenti orvietani.
In rappresentanza del comune la vice sindaco Cristina Croce e Angelo Pettinacci, presidente del consiglio comunale il quale ha introdotto e moderato l’incontro, dopo aver ringraziato la Fondazione Cassa di risparmio e il Centro Studi per il contributo economico al progetto. Presente alla tavola rotonda anche il direttore dell’ospedale di Orvieto dottor Ermete Gallo.
Ha preso la parola per porgere i ringraziamenti Matteo Tonelli, presidente del Centro Studi città di Orvieto.
” Benvenuti a tutti – ha esclamato Matteo Tonelli – grazie alle scuole alla presenza numerosa degli studenti. Quando a noi del Centro Studi è stato proposto di sponsorizzare e sostenere questo progetto ci ha fatto piacere per due motivi. Il primo riguarda il fatto che si tratta di un progetto scientifico di grande spessore, che grazie a Cuore di Sport fino ad ora ha rilevato un profilo statistico molto alto. Il secondo motivo è dovuto al fatto che questo progetto si inserisce nel programma scientifico del Centro Studi arricchendolo e sperimao sia un progetto replicabile nel tempo “.
Danilo Margani, presidente di Cuore di Sport ha tracciato un breve quadro dell’associazione che presiede. ” E’ importante iniziare a Orvieto anche per aver ricevuto un grande sostegno da istituzioni che si sono dimostrate sensibili e questa sensibilità istituzionale è partita proprio dal comune della città di Orvieto. Cuore di Sport ha come obbiettivo primario la prevenzione della salute dei giovani partendo dal cuore. Troppo spesso da ragazzi si da per scontato di essere in salute ma è giusto essere educati ad una prevenzione. Questo è il nostro quarto anno a livello nazionale che svolgiamo questo tipo di prevenzione e il nostro è anche un discorso sociale, perchè oggi i controlli sono solamente per legge effettuati su soggetti che particano sport a livello agonistico escludendo tutti gli altri. Noi eseguiamo elettrocardiogramma a tappeto ovvero senza escludere nessuno. Noi organizziamo come associazione anche partite di calcio per avere dei fondi per l’acquisto di defibrillatori “.
Sono intervenuti poi i pareri tecnici dei medici, tra cui ha concluso in forma di epitome quello del dottor Roberto Poscia, cardiologo.
“ In sintesi vado a evidenziare ciò che è stato rilevato tramite gli screening effettuati – dice il dottor Roberto Poscia mostrando una slide sulla struttura del cuore. “ Per poter giudicare se è possibile o meno che un soggetto pratichi sport – prosegue il dottor Poscia – bisogna basarsi su diversi fattori, atti anche a mantenere allenato il nostro cuore, partendo da sport più leggeri e a seconda del soggetto e delle condizioni cardiache verso forme sportive più complesse come l’atletica leggera. Tramite i nostri esami è emerso che in percentuale il 55% di giovani pratica sport mentre il 45% non lo pratica e chi svolge attività sportive più di frequente pratica calcio, basket o palla volo. Le criticità più diffuse che sono emerse sono legate ad affanno o dolore toracico. La patologia detta morte improvvisa che può cogliere alla sprovvista uno sportivo in azione, riguarda piccoli sintomi che eccedono in una aritmia. Questa patologia ha origini arcaiche, addirittura risalenti all’antico Egitto. Gli studenti di Orvieto sottoposti fino ad ora a screening hanno dato il seguente risultato: l’8o% nessuna familiarità a problemi cardiaci mentre il 21% si. L’84% a norma e il 15% segni di allarme anche se non gravi ma degni di nota, questi ragazzi verranno richiamati per un esame di secondo livello. In Italia il 23% di giovani sono soggetti a criticità. Con questa prevenzione molti ragazzi sono stati salvati “.