VIDEO – Immagini e montaggio di Camilla Ballarin – Negli scaffali della biblioteche, perchè no, spesso impolverati e in penombra quanto basta, le pagine dei libri sono in attesa che questo o quel lettore, incuriosito da un titolo, dall’immagine di una copertina o dal nome di un autore, conosciuto o sconosciuto che sia, inizi a sfogliarle e ad un tratto senta dentro di sè un’emozione, una voce interiore che lo invita a continuare a sfogliare e conoscere i misteri e le storie che ognuno di quei testi gelosamente e discretamente custodisce.Mi piace immaginare che, nella notte, quando il custode della biblioteca dà l’ultimo giro di chiave alla porta, i libri, rigidamente catalogati e riposti nei loro scaffali, diano vita ad un sottile e crescente vociare, in cui i pensieri e le parole d’autore si intrecciano a vicenda o come accade nel teatro di Gianluca Foresi e Marzia Elisabetta Polacco le pagine riescano addirittura a prendere corpo, ad apparire e dialogare con un pubblico certamente inatteso e inusuale per quel luogo, ma che non si può rifiutare. Dopotutto, i libri sono fatti per essere aperti e nell’immaginazione dell’uomo di teatro non c’è da stupirsi se dalle loro pagine riescano ad emergere figure di attori e attrici più o meno somiglianti agli autori di quegli stessi libri, che declamano, leggono e recitano ognuno la propria parte, cercando di carpire l’attenzione del proprio pubblico a cui trasmettere l’emozione della parola e della fisicità, come solo il teatro sa fare e come hanno fatto Gianluca Foresi e Marzia Elisabetta Polacco nel loro coraggioso e straordinario lavoro creativo dal titolo senza tempo, “La Biblioteca eterna”.
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L’Auditorium “Gioacchino Messina” di Orvieto, sede della Fondazione CRO (presso Palazzo Coelli in Piazza Febei 3), ospiterà alle...