Caro Direttore,
grazie. Veder poste le attività dell’associazione Val di Paglia all’attenzione degli opinionisti del suo giornale è per noi già un risultato.
Che assume il valore di un riconoscimento in relazione a ciò che vien detto riguardo la funzione positiva che abbiamo tentato di svolgere in questi anni.
La nostra associazione, riconoscendo la “comunità di destino” tra il fiume e le popolazioni che abitano il suo territorio, vuole presidiare uno spazio pubblico e promuovere progettazione partecipata per ciò che riguarda diritti di cittadinanza e sviluppo di comunità.
Ci sforziamo di essere critici verso tutti gli attori in gioco: enti pubblici e agenzie informali. Cerchiamo di essere ironici e di contenere la polemica politica nei margini che consentono la sua trasformazione in proposta dialettica. Non abbiamo mai fatto apologie del sapere popolare e mai, d’altro canto, ci presteremo ad operazioni di costruzione del consenso. Stigmatiziamo il populismo e denunciamo l’ “idiotismo specialistico”.
Leggeteci come un esercizio di cittadinanza attiva teso a migliorare, nel settore di cui ci occupiano, la comunicazione tra istituzioni e cittadini.
Cesira e Pasquino dicono la loro sulla partecipazione.
Grazie ancora,
Il direttivo