I consiglieri comunali di opposizione Andrea Sacripanti, Roberta Tardani, Roberto Meffi, Stefano Olimpieri, Gianluca Luciani chiedono ufficialmente la convocazione di un Consiglio comunale per discutere sulla decisione ormai operativa, al di là dei passaggi istituzionali ancora mancati, come la decisione della Sovrintendenza, di ampliare il secondo calanco e, non è escluso, rimettere in gioco il terzo calanco, se il Consiglio di Stato dovesse decidere in tal senso. Orvieto è a tutti gli effetti la discarica regionale. Il punto di vista con cui la presidente vede la questione, cioè che “Le Crete” è la discarica regionale e sta a Orvieto a noi sembra una finezza che non copre la puzza della mondezza.
Segue il documento di richiesta della convocazione del Consiglio comunale.
Oggetto: richiesta di convocazione Consiglio comunale, ai sensi dell’art. 37 commi 2-4 del regolamento del Consiglio comunale
I sottoscritti Consiglieri comunali, premesso che:
- Nel corso della seduta del Consiglio regionale del 15 marzo u.s., la Regione ha confermato la volontà di ampliare la discarica le Crete di Orvieto;
- In quella sede, infatti, è stato respinto dalla maggioranza consiliare, PD e socialisti riformisti, un emendamento alla risoluzione inerente al DEFR presentato dal consigliere di FI Raffaele Nevi in cui si chiedeva alla Giunta regionale di impegnarsi a “garantire il superamento della metodologia di smaltimento attraverso la discarica. A tal fine occorre impedire ulteriori ampliamenti delle discariche esistenti a cominciare dalla sopraelevazione del secondo calanco della discarica Le Crete allineandosi al parere negativo espresso dal Comune di Orvieto”;
- In particolare, le dichiarazioni con cui la Presidente Marini ha spiegato la sua contrarietà all’emendamento e le argomentazioni che la stessa ha posto a sostegno della necessità dell’ampliamento del secondo calanco della discarica orvietana, appaiono di una gravità assoluta in quanto particolarmente offensive della dignità della Città di Orvieto e dei suoi abitanti che hanno più volte espresso, anche attraverso deliberazioni adottate all’unanimità dal Consiglio comunale, il proprio diniego all’ampliamento della discarica “Le Crete”;
- L’ipotesi che quella di Orvieto non sia più una discarica d’ambito provinciale e che diventi sito di conferimento da parte di tutti i Comuni della Regione, soprattutto adesso che è stato costituito l’AURI quale unico ambito regionale avente competenza in materia di rifiuti, appare ormai una certezza, anche perché sul punto la Presidente Marini è stata particolarmente chiara affermando che la discarica “Le Crete” non è di Orvieto, ma è “del sistema regionale” e che i rifiuti umbri, a fronte delle recenti inchieste che impediscono di fatto il funzionamento a pieno regime di altre due discariche, non possono che essere smaltiti nella discarica orvietana;
- Non solo, la stessa Presidente è incorsa in una serie di affermazioni false e di prese di posizione che, oltre ad essere discutibili sul piano politico, rivelano la bassa considerazione che la Marini ha del Comune di Orvieto e del territorio che lo circonda.
Come non stigmatizzare le insinuazioni infondate rivolte alla precedente amministrazione comunale accusata di non aver avviato la raccolta differenziata quando è a tutti noto che a Orvieto il sistema differenziato della gestione dei rifiuti è stato introdotto proprio nel 2012 ed è arrivato ad attestarsi, nel 2014, a percentuali del 30%.
Come non sottolineare le falsità dichiarate dalla Presidente quando si appropria indebitamente del merito di aver bloccato il terzo calanco quando tutti sanno che solo grazie al ricorso istruito dal Sindaco Concina, attualmente in discussione presso il Consiglio di Stato, si è riusciti a bloccare il progetto.
E come soprassedere ai toni usati dalla stessa Marini quando, facendo implicito riferimento alle mozioni votate all’unanimità dal Consiglio comunale di Orvieto, definisce “posizione discutibile” quella assunta “da un singolo Comune”, toni che dimostrano la scarsa considerazione e tutta la sua avversità nei confronti della comunità orvietana che si è espressa attraverso i propri rappresentanti istituzionali.
Tutto ciò premesso, i sottoscritti Consiglieri comunali, evidenziando ulteriormente che, ai fini della chiusura del ciclo dei rifiuti, l’alternativa alle discariche non è l’attivazione dell’utilizzo degli inceneritori, come subdolamente fatto credere dalla Presidente Marini col solo intento di accaparrarsi il voto dei rappresentanti dei territori di Gubbio, Terni e Spoleto, sedi degli impianti in questione, ma è al contrario rappresentata dagli impianti industriali che trattano il riciclo e il riuso dei materiali differenziati, come del resto ha più volte sottolineato l’intero Consiglio comunale di Orvieto
chiedono
- al Presidente del Consiglio comunale di Orvieto di convocare un Consiglio comunale ai sensi e per gli effetti dell’art. 37, commi 2,4 del regolamento del Consiglio comunale per discutere degli argomenti elencati in premessa;
- al Sindaco di Orvieto di invitare al dibattito consiliare la Presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini.