di Giordano Sugaroni
Il Ministero Beni Attività Culturali e Turismo ratifica la proposta di dichiarare di notevole interesse pubblico l’area “Altopiano dell’Alfina”. L’obiettivo dell’ampliamento del vincolo di Monte Rufeno e Valle del Paglia, come sottolineato dal Soprintendente Architetto Agostino Bureca e dalla relatrice Architetto Valentina Milano “è quello di ricucire dal punto di vista della tutela paesaggistica il territorio già interessato dal vincolo del 1983 relativo ai Comuni di Acquapendente e Proceno con quello inclusi nel Decreto Ministeriale di notevole interesse pubblico di parte del territorio comunale di Castelgiorgio in Provincia di Terni”. Nelle motivazioni il Ministero delinea perfettamente le caratteristiche zonali: “La zona si presenta come un mosaico di aree coltivate, casali storici ed aree boschive, e rappresenta uno degli ultimi esempi regionali ancora integro di realtà agricola in equilibrio con l’ambiente, anche a causa dell’isolamento di cui l’area ha sofferto a seguito della perdita di importanza della Via Cassia per la creazione dell’Autostrada Roma-Firenze negli anni ’60. La mancanza di uno sviluppo economico moderno ha spinto negli ultimi anni l’Amministrazione Comunale a puntare su forme di utilizzazione del territorio compatibili con lo stato attuale e, quindi, su uno sviluppo economico basato su una felice combinazione di agricoltura, natura e turismo, grazie anche alla nuova istituzione nel 1983 della Riserva Naturale Monte Rufeno attigua all’altopiano in questione, dove sono presenti anche zone SIC e ZPS. Presenza umana legata quindi all’attività agricola”. Altri gli elementi che il Ministero ha valutato : “Acquapendente è stata accettata nell’associazione delle Città Slow 2005, ha approvato un regolamento di marchio di qualità turistica della Riserva Naturale Monte Rufeno, ha partecipato all’Agenda 21 locale ed alla creazione del Marchio Natura in campo. Dal 2008 Torre Alfina, infine, è stata inserita nell’elenco dei borghi più belli d’Italia.”. Orografia geologica, rete ecologica, torrenti ed un territorio ad elevato grado di naturalità (componenti boschi, flora e fauna), spingono il Ministero stesso a realizzare un obiettivo di tutela “affinchè venga garantito il mantenimento delle sue qualità specifiche dal punto paesaggistico, consentendo esclusivamente attività compatibili con la loro salvaguardia e valorizzazione”. Il mantenere omogeneità territoriale per il Ministero vuol dire “adottare modalità di tutela indicate nell’articolo 22 del PTPR Paesaggio naturale agrario ad eccezione di quanto predisposto per infrastrutture e impianti anche per pubblici servizi che comportino trasformazione permanente suolo inedificato (elettrodotti, metanodotti, acquedotti, impianti ricetrasmittenti quali torri e tralicci, ripetitori per i servizi di telecomunicazione).