Riceviamo dal Partito Democratico di Castel Giorgio e dal Gruppo – Prima di Tutto Castel Giorgio e pubblichiamo.
Caro sindaco Garbini,
Come lei ben sa: noi non abbiamo mai creduto al suo modo di fare politica, molto autoreferenziale e poco concreto. Da alcuni mesi tanti castelgiorgesi, probabilmente anche quelli che le avevano dato fiducia, ci stanno segnalando numerose inefficienze frutto di scelte palesemente sbagliate. Ed ora – meglio tardi che mai! – se ne stanno accorgendo anche dentro la sua maggioranza. Neanche tre mesi fa scriveva testualmente – nell’autocelebrativa “letterina di Natale” – che i successi (quali?) erano stati costruiti “insieme ai miei validi e seri collaboratori”. Ma svanita la polvere dello zucchero a velo si trova ora a rimangiarsi quelle roboanti parole.
A dire il vero, non servivano i buoni propositi natalizi per capire che le sue parole non erano poi così granitiche. Come non dimenticare quando in campagna elettorale aveva promesso una celere ristrutturazione della fontana in Piazza del Municipio e poi si è ritrovato a inaugurarla insieme a pochi intimi proprio la notte dell’ultimo Natale. Predicava interventi radicali nel servizio – per noi importantissimo e irrinunciabile – degli scuolabus, ma ad oggi ci risulta ancora una volta “rimandato”, oppure accantonato? Ci dica Lei!
Se poi vogliamo andare ancora indietro nel tempo: che dire di quando dai banchi della minoranza chiedeva rispetto per i diversamente abili nella fruizione dei marciapiedi e le strisce gialle per i parcheggi dei portatori di handicap? E la maggiore attenzione per il decoro urbano, i giardini pubblici e lo scempio dei raccoglitori di rifiuti speciali ormai non più utilizzati? Tutte queste priorità che fine hanno fatto? Ve ne siete dimenticati… oppure era spicciolo populismo?
Crediamo, caro signor sindaco, che la sua azione sia poco concreta rispetto alle promesse. E anche poco democratica verso il rispetto dei cittadini e dei loro rappresentanti. Che dire delle Commissioni consiliari – per altro a costo zero – cancellate dalle sue velleità autoritarie, e la conferenza dei capigruppo mai esistita (anche queste a costo zero). Sporadica è stata la responsabilità rivolta agli ex componenti della giunta ed ora non ci resta che aspettare di conoscere le motivazioni che hanno portato il consigliere Cristiano Federici a dimettersi da assessore, per comprendere che aria tira nelle stanze comunali.
Praticamente, con il suo modo autoreferenziale di fare politica e sostenuto da un inaccessibile “cerchio magico”, ha calpestato il diritto di coinvolgimento delle minoranze nella vita amministrativa, ma soprattutto ha escluso i cittadini dalle scelte determinanti per il paese.
Meritano, inoltre, una citazione la gestione dei lavori del Palazzetto dello Sport: incomprensibile farli iniziare in concomitanza con l’inizio dell’anno scolastico e della stagione sportiva, salvo poi rimangiarsi tutto – per l’ennesima volta – dopo appena due mesi. Che dire del famigerato progetto di un parcheggio presso i giardini comunali che sostituirà alberi e verde con l’asfalto. Come definire l’atteggiamento con cui sono stati trattati alcuni rappresentati di classe che reclamavano appendiabiti per gli indumenti dei bambini e l’installazione delle tendine parasole (non chiedendone di nuovi, ma semplicemente il riposizionamento dei vecchi)? Ci dica lei!
I cittadini di Castel Giorgio si aspettavano ben altro da lei e dalla sua giunta. Ormai la luna di miele è finita da un pezzo e per questo deve dirci se ha ancora una maggioranza, senza farci perdere il tempo e le opportunità che il nostro paese si merita rispetto all’immobilismo che ci ha offerto in questi due anni.