“In questi anni il revisionismo (di destra e di sinistra) ha fatto carte false pur di deformare, falsificare e cancellare la storia. Nel nome della pacificazione e della costruzione di un’artificiosa “memoria condivisa” viene condotta una campagna di stravolgimento della verità storica, tesa alla sistematica assoluzione del fascismo e alla denigrazione di chi lo ha realmente combattuto”. E ancora: “Con la giornata del 10 febbraio si istituzionalizza la mitologia di una popolazione italiana cacciata dalla sua terra, quando in realtà i territori dell’Istria e della Dalmazia, che con la Prima Guerra Mondiale l’Italia aveva occupato militarmente, non erano mai stati abitati da popolazioni italiane, se non in minima parte”.
Sono alcuni passaggi di un post sulla Giornata del Ricordo pubblicato, per la precisione condiviso, ieri dal consigliere Tiziano Rosati.
Immediata la reazione della rete contro il consigliere comunale del quale si sono arrivate a chiedere le dimissioni.
Sdegno e vergogna sono espresse da Fratelli d’Italia, Azione giovani, Scelta Civica tramite singoli rappresentanti. Una posizione “inaccettabile” per Umberto Garbini (In Azione Orvieto) che ricorda come non esistano differenze tra i martiri di nessun eccidio. Davide Melone (Fratelli d’italia) ne chiede le immediate dimissioni. “Dolore e disgusto nei confronti di chi non perde occasione, arrivando perfino ad utilizzare una ricorrenza che dopo troppi anni è entrata a far parte del patrimonio storico italiano, per mostrare oltre ogni limite il proprio essere alternativo, il rifiutare che si possa costruire una memoria storica condivisa, il voler anteporre la propria appartenenza politica ad ogni costo” sono le parole di Andrea Sacripanti (FdI) che ha chiesto simbolicamente scusa al posto di Rosati alle vittime infoibate e agli esuli giuliano – dalmati “perché – dice – il tentativo di negare il loro dramma è stato inscenato da un rappresentante dei cittadini orvietani” che con le sue parole “offende l’intera città di Orvieto e l’intero consiglio”. Parole di condanna anche da Cristina Calcagni (Scelta civica) e Lucia Vergaglia (M5S) che ha aggiungo la sua personale solidarietà all’ex sindaco Toni Concina, esule dalmata.
Giuliano Santelli pubblica una poesia di Simone Cristicchi per ricordare il sacrificio degli italiani damati.
Agli attacchi Rosati così risponde: “E’ dovere civico di ognuno di noi, oggi e tutti i giorni dell’anno, tenere viva la memoria di quanto accadde, onorando le vittime della barbarie umana che, nel nome della patria, spinse l’Europa a guerre sanguinarie per tutto il corso del novecento: la tragedia delle foibe e degli esuli del confine orientale deve essere parte integrante della nostra memoria storica.
Credo che sia però altrettanto doveroso – scrive – combattere chi cerca di semplificare e stigmatizzare la realtà al solo fine di nascondere e far passare in secondo piano le vicende storiche che determinarono quegli atroci fatti. Le responsabilità dell’Italia e del regime fascista nella gestione di quella che fu una vera e propria pulizia etnica ai danni del popolo slavo, non può essere taciuta e deve diventare anch’essa parte della nostra memoria, se vogliamo davvero rendere giustizia ai morti di cui oggi tutti si riempiono la bocca”.