Esprime soddisfazione l’assessore regionale alle politiche sociali, Carla Casciari, per l’approvazione da parte della Terza commissione consiliare della proposta di legge “Norme per la prevenzione, il contrasto e la riduzione del rischio della dipendenza da gioco d’azzardo patologico”.
“La Regione Umbria si è fortemente impegnata per contrastare la dipendenza da gioco d’azzardo che è, ormai, una vera piaga sociale e sanitaria anche nella nostra regione – ha detto l’assessore Casciari -. Per contenere e conoscere in modo approfondito la diffusione del fenomeno in Umbria e definire un blocco di proposte operative, la Regione ha istituito un gruppo di lavoro intersettoriale – composto da rappresentanti della Regione Umbria, dell’ANCI, dell’Associazione Libera, dei due Consorzi delle Associazioni dei Consumatori, di Confcommercio e Confesercenti) – che, nello specifico, ha acquisito i dati e le informazioni relative alla diffusione del fenomeno in Umbria e dei problemi che vi sono connessi, per poi predisporre un percorso finalizzato al contenimento e alla prevenzione del fenomeno stesso.
L’assessore Casciari dopo aver ricordato che “le prestazioni di prevenzione e cura della ludopatia sono state inserite tra Livelli Essenziali di Assistenza”, ha evidenziato che “a far crescere il numero dei giocatori patologici è anche la crisi. Infatti – ha precisato – è ormai certo che, con l’aumentare delle difficoltà economiche, per larghi strati della popolazione, aumenta regolarmente anche la quota di denaro che ogni anno viene affidata al gioco, con importanti ripercussioni finanziarie e sociali sugli stessi interessati e sulle loro famiglie”.
“La Giunta regionale – ha concluso – ha individuato il servizio Sert dell’Asl di Foligno, quale primo centro di riferimento in Umbria per il trattamento della patologia. Il disegno di legge approvato in terza commissione e che andrà presto in discussione i aula per diventare operativo, prevede anche l’istituzione di un numero verde regionale e il potenziamento della formazione degli operatori presenti nei centri giovanili, nelle scuole e nelle strutture sociali, anche con lo scopo di sensibilizzare le giovani generazioni”.