di Giordano Sugaroni
Nel dover per l’ennesima volta sottolineare in qualità di cittadino interessato ai fatti la non volontà da parte dell’ufficio stampa Comune di Acquapendente di far circolare informazioni precise, dettagliate e soprattutto complete sui lavori del Consiglio comunale al quale la stessa partecipa puntualmente nelle vesti del ruolo istituzionale che rappresenta, ritengo opportuno informare i mass-media e gli aquesiani stessi su tutto quanto è stato detto in merito all’Ospedale di Acquapendente .
Come si evince dalla Delibera pubblicata all’Albo Pretorio on line nel sito istituzionale dell’Ente ai sensi dell’articolo 32 Legge 69/2009 e s.m da mercoledì 3 settembre erano presenti alla seduta 9 consiglieri e ne erano assenti 4: Paola Serafinelli Assessore alla Sanità, Fabio Facciolini consigliere di maggioranza, Franco Ferri consigliere lista civica di minoranza e Sergio Iacoponi lista civica di minoranza. Qui la deliverazione del Consiglio: Consiglio Comunale
Questi gli interventi avvenuti:
Sindaco Alberto Bambini
Propone di unificare i punti 2 e 3 all’Ordine del Giorno relativi alla questione Ospedale discussi in sedute pubblica e aperta alla cittadinanza con l’auspicio di approvare un ordine del giorno unitario. Nel ripercorrere la vicenda dell’Ospedale fa presente che è mancata la capacità di rendere la struttura identitaria e specializzata, mentre le varie norme sempre più restrittive in materia di risparmi della spesa pubblica con la determinazione di parametri di qualità, ma anche di quantità la rendevano sempre più vulnerabile. Abbiamo visto il percorso di tutte le amministrazioni regionali che si sono succedute nel tempo di varie estrazioni politiche e lo smantellamento progressivo dell’Ospedale. E’ evidente che la proposta ad esempio di creare una nuova struttura de localizzata a servizio dell’area dell’Alta Tuscia poteva essere una soluzione che poteva essere più efficacemente perseguita. Il decreto del Ministro Balduzzi pur all’interno di una cornice normativa di tagli nella sanità prevedeva la salvaguardia di realtà territoriali svantaggiate, ma tali indicazioni sono state fortemente disattese anche da iniziative aziendali e dalla Regione Lazio. E’ mancata forse un’informazione più capillare e realistica nei confronti dei cittadini, ma l’Amministrazione ha fatto nell’ambito delle proprie competenze tutto quello che poteva con atti tra cui il ricorso al Tar contro il decreto 111 (ancora pendente, esposti alla magistratura, atti unitari, assemblee, conferenze che hanno coinvolto anche i Comuni limitrofi. Siamo in Consiglio per discutere il nuovo atto del Commissario Zingaretti che oltre a confermare la trasformazione dell’Ospedale in Casa della Salute non riconosce le caratteristiche di zona disagiata al territorio e lo fa invece con realtà ben diverse come Bracciano e Monterotondo. Proporremo un ricorso amministrativo non abbiamo timore reverenziale nei confronti dell’Amministrazione Zingaretti. Dobbiamo garantire il diritto alla salute quale diritto fondamentale ed essenziale di tutti i cittadini a prescindere dal territorio di appartenenza. Sappiamo che la mobilità passiva incide sui costi e che Belcolle non è in grado di soddisfare i bisogni del territorio. Non c’è solo un problema di emergenza ma di tutta una serie di servizi essenziali che vengono meno e che nel tempo non stati depotenziati se non cancellati. Occorre ripristinare le condizioni minime di vivibilità e di garanzia
Aldo Bedini rappresentante della lista civica di minoranza
Faccio presente che la minoranza ha richiesto questo Consiglio aperto per far capire la gravità della situazione con possibilità pertanto di intervenire da parte della cittadinanza. La richiesta di cui viene data lettura è stata fatta da due giorni dopo il decreto del 25 Luglio 2014 di Zingaretti, che non solo prevede la riconversione dell’Ospedale in Casa della Salute, ma cancella il pronto soccorso e i posti letto. E’ evidente che nessuno conosceva la decisione di Zingaretti anche durante la manifestazione pubblica a cui hanno partecipato rappresentanti delle istituzioni. Il Consigliere Iacoponi, assente per motivi di lavoro, ha rilasciato un comunicato che si chiede di allegare al verbale e di cui viene data lettura su alcuni punti. Gli atti del Consiglio si possono anche non condividere, ma intervengono strumenti validi e istituzionalmente corretti. Ho letto la lettera del Sindaco (forse in ritardo) a Zingaretti che condivido. Forse il Sindaco ha tenuto un atteggiamento di eccessivo rispetto a figure su cui aveva riposto la massima fiducia. A Viterbo poi alcune direzioni Asl hanno tenuto azioni di ridimensionamento e atti contraddittori anche andando oltre il Decreto 80 nella giunta Polverini. Abbiamo fatto tre esposti alla Procura senza risposta. Il Decreto Balduzzi consentiva di trovare alcune soluzioni, ma il nuovo Decreto ha penalizzato Acquapendente e Amatrice. Quest’ultimo Comune proporrà un referendum per uscire dalla Regione Lazio. Soluzione in passato anche ipotizzata. Tuttavia quello che è stato sarà oggetto di valutazione da parte dei cittadini anche rispetto alle colpe secondo i principi di responsabilità di ognuno per le proprie competenze. Le colpe sono anche da riferire ad atteggiamenti disattenti spesso da parte dei cittadini e non coerenti degli operatori del settore. Occorre ora negoziare sulla qualità delle strutture e proporre con chiarezza quanto segue:
1) Attivare un ricorso al Tar motivato e argomentato anche in maniera vivace al Decreto 247 del 25 Luglio 2014 ed atti conseguenti;
2) Dare mandato al Sindaco per attivare azioni comuni con altri Enti e con il Comune di Amatrice, perché non è solo l’ospedale, ma sono tutti i servizi del comprensorio nord che stanno venendo meno (strade, scuole, enti istituzionali, ecc.);
3) Rassegnare le dimissioni dell’intero Consiglio a sostegno della salvaguardia del territorio se non ci sono risposte alle nostre istanze.
Maico Pifferi vicesindaco
Ricordo che la sanità è stata ridotta nei minimi termini per l’attribuzione di competenze alle Regioni. E’ in particolare della cattiva politica che penalizza più le attività nei territori disagiati.
Sindaco Alberto Bambini
Evidenzia la necessità di difesa del territorio a prescindere dalle diverse appartenenze politiche.
Viene aperta la discussione con interventi del pubblico che chiedono un intervento più incisivo verso la Regione Lazio coinvolgendo anche altri Comuni, la necessità di impegnare anche il decreto della Asl dell’8 Agosto sui lavori sulle strutture per riconversione in Casa della Salute, oltre a richieste di chiarimenti nei confronti del prescritto conflitto di interessi e dell’assenza dell’Assessore alla Sanità affermando il fallimento della Amministrazione nell’ottenere risultati concreti, anche perché non ci sono verbali con la cabina di Regia Regionale
Sindaco Alberto Bambini
L’urgenza della convocazione del Consiglio ha impedito la presenza dell’Assessore alla Sanità per impegni familiari già programmati, che comunque non esiste alcun conflitto in quanto è del tutto arbitrario l’accostamento tra le funzioni lavorative dell’Assessore attualmente e l’eventuale apertura della Casa della Salute. Occorre anche capire quali siano le competenze del Comune (nessuna) e quali quelle della Regione in campo sanitario. Quale sia la situazione economica e le normative vigenti. Il Comune chiede garanzie per i diritti fondamentali alla salute e risposte adeguati di servizi ma non può fare atti aziendali. Occorre fare una operazione di verità.
Alessandra Terrosi consigliere comunale
Ricordo il costante e reiterato intervento del Comune con atti istituzionali, che sono stati recepiti e che il titolo V della Costituzione assegna alle Regioni le competenze organizzative in materia sanitaria. Le mie richieste ed anche due interrogazioni parlamentari presentate hanno lo scopo di chiedere le ragioni del mancato inserimento di area come la nostra nelle deroghe per zone svantaggiate.
Dal pubblico viene sollevata l’utilità di interrogazioni parlamentari ma la necessità di incontrare Zingaretti.
Claudio Speroni Assessore all’Ambiente
Ricordo l’importanza dell’agire comune di non frenare la mobilitazione non cedere e di avviare iniziative per rendere la struttura anche fortemente identitaria.
Conclusa la discussione il Consiglio approva all’unanimità il seguente documento:
VISTO il Decreto N° 247 del Commissario ad acta per la Sanità della Regione Lazio Nicola Zingaretti con cui è stato espresso completo disaccordo con quanto contenuto riguardo il presidio di Acquapendente, per il quale è prevista la trasformazione in Casa della Salute;
Visti tutti agli atti e le Deliberazioni emanati dal Consiglio Comunale precedentemente come tale trasformazione;
Visto inoltre che altri presidi quali Subiaco, Monterotondo e Bracciano sono state previste dotazioni in deroga come contemplato dal Decreto Balduzzi individuando tali presidi come strutture di aree disagiate;
Visto che la classificazione come zona disagiata non è stata invece riconosciuta, nonostante più volte richiesto con documenti ufficiali per l’Ospedale di Acquapendente, che sicuramente ne ha le caratteristiche;
Con voti unanimi nei modi e forme di legge;
DELIBERA
– Di autorizzare il Sindaco a promuovere ricorso amministrativo al TAR contro il Decreto in questione e atti collegati e conseguenti;
– Di interessare nuovamente la Prefettura della problematica e di tutte le possibili conseguenze sulle ricadute socio-economiche per il territorio;
– Di dare mandato al Sindaco di prendere contatti con il Sindaco di Matrice per svolgere un azione congiunta in ordine alla problematica comune del mancato inserimento come zone disagiate;
– Di manifestare la disponibilità all’intero Consiglio Comunale qualora tutti i tentativi amministrativi ed istituzionali non raggiungessero lo scopo prefissato, in ultima istanza a rassegnare le dimissioni in segno di protesta non soltanto per lo scempio sulla sanità, ma anche per un disinteresse verso le zone marginali come quelle dell’Alta Tuscia su altri temi fondamentali quali viabilità pubblica, istruzione, servizi sociali eccetera:
– Di richiedere alla Asl e alla Regione Lazio di sospendere i lavori e le riorganizzazioni propedeutici alla realizzazione della Casa della Salute.