“Questa è un’area di straordinaria importanza archeologica e scientifica che merita di essere adeguatamente valorizzata, sia come luogo di studio e ricerca, sia come momento di promozione turistica”. È quanto affermato dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, nel corso della visita – guidata da Simonetta Stopponi, docente di Etruscologia e Antichità Italiche dell’Università di Perugia – agli scavi di Campo della Fiera di Orvieto, uno dei siti archeologici di epoca etrusca più importanti d’Europa.
Con la presidente Marini hanno partecipato alla visita, tra gli altri, Franco Moriconi, rettore dell’Università di Perugia; Mario Tosti, direttore del Dipartimento di Lettere, Lingue, Letterature e Civiltà antiche e moderne dell’Ateneo perugino; Maria Cristina De Angelis, rappresentante della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Umbria; il sindaco di Orvieto, Giuseppe Germani; l’assessore comunale alla Cultura, Vincenzina Anna Maria Martino; Vincenzo Fumi, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto (sponsor delle ricerche archeologiche) e Francesco Venturi, presidente dell’Opera del Duomo (ente proprietario dei terreni su cui insiste lo scavo).
La presidente Marini, nel rivolgere il suo saluto agli oltre cinquanta studenti che partecipano al campo scavi, ha voluto innanzitutto ringraziarli per la passione che li vede operare volontariamente e senza alcun compenso. “Dobbiamo saper cogliere la prossima stagione della programmazione dei fondi comunitari – ha affermato – per dedicare a quest’area uno specifico progetto di valorizzazione e promozione che consenta non solo di conservare quest’area, ma di trasformarsi anche in una opportunità di sviluppo economico a vantaggio di tutti. A partire da chi qui ci lavora e fa ricerca scientifica”.
Venerdì e sabato prossimi ci sarà la visita guidata gratuita “Sotto il cielo degli etruschi”, aperta a chi vorrà visitare il sito. Necessaria la prenotazione . Per informazioni clicca qui.
Il sito, indagato dal 2000, ha restituito ad oggi straordinarie evidenze archeologiche che avvalorano con sempre maggior sicurezza l’identificazione di questo luogo con Fanum Voltumnae, il celebre santuario federale degli Etruschi. Qui i rappresentanti delle dodici principali città d’Etruria svolgevano le riunioni e le cerimonie religiose della lega come indicano numerosi documenti di carattere epigrafico e letterario. Tante sono state le novità emerse nel 2013.
Nella parte meridionale dello scavo, dalla quale è possibile godere dell’intera vista sulla vallata sottostante e sul santuario, erano già stati individuati il basamento di un imponente edificio sacro e la struttura di una fontana di metà del quinto secolo a.C. con gocciolatoio a protome leonina. Nel 2013, a quota più alta, sono emerse le strutture di canalizzazione che facevano confluire l’acqua verso la fontana e altri edifici segnalati da grandi blocchi in tufo dei quali si intende proseguire l’indagine. Scendendo a valle, in prossimità di una villa moderna, è venuto alla luce un altro edificio sacro, significativo per la presenza di una piattaforma in tufo con foro e tappo, funzionale alle offerte liquide rivolte alle divinità sotterranee, le divinità ctonie. Mentre all’interno del recinto sacro è stata rinvenuta una testa fittile maschile finemente lavorata e contraddistinta da un’imponente massa di capelli: un ritratto senza confronti noti e che lascia spazio a più che suggestive interpretazioni.
Risultati eccezionali anche per la frequentazione di epoca romana del sito, testimoniata da una ben conservata struttura termale, forse pertinente ad una lussuosa villa, dove è stato liberato l’intero percorso balneare. Dalle terme è affiorata anche una straordinaria spilla che raffigura una delle vicende più note del mito della fondazione di Roma: la Lupa che allatta i gemelli.
Lo scorso anno, inoltre, è emersa la parete frontale della chiesa di San Pietro in vetere di epoca medievale, che ora è completamente visibile nelle sue dimensioni (35 metri x 7 metri). Una ricerca importantissima quest’ultima, condotta con la collaborazione dei giovani archeologi dell’Università di Foggia coordinati dal Prof. Danilo Leone, dal momento che si tratta dell’unica chiesa che sorgeva nei pressi del Ponte del Sole dove avvenne l’incontro tra Papa Urbano IV e il Corporale insanguinato portato da Bolsena. Fatto significativo è che il completamento della ricerca della chiesa coincide con la celebrazione del 750° anniversario del Miracolo Eucaristico ricordato dal mondo della cristianità con il Giubileo Straordinario del biennio 2013/2014. Sempre nel 2013, sono emersi i resti dell’annesso Convento e le basi delle colonne del chiostro.
Alla luce dei notevoli risultati di quattordici anni di ricerche e scavi si attendono anche per la nuova campagna di scavo scoperte importanti che aiuteranno a svelare uno dei misteri che da sempre affascinano gli studiosi dell’antichità: lo studio della cultura e della religione etrusca.
In questo senso poter conoscere un complesso santuariale vasto e articolato, che le fonti stesse dicono essere uno dei più opulenti, rappresenta una occasione unica. Di qui la necessità di sostenere la ricerca e lo studio degli scavi archeologici per recuperare quell’identità e quelle tradizioni culturali che insieme concorrono al patrimonio storico, artistico e archeologico del paese, e che ancora oggi presentano l’esigenza di essere indagate e tutelate.
Esigenze queste che trovano anche l’appoggio delle politiche del nuovo Ministero che con il decreto ArtBonus del 31 maggio scorso introduce “strumenti concreti ed operativi per sostenere il patrimonio culturale e rilanciare il settore turistico”. Con il nuovo Art Bonus, infatti, sarà detraibile il 65% delle donazioni che le singole persone e le imprese faranno in favore di musei, siti archeologici, archivi, biblioteche, teatri e fondazioni lirico sinfoniche.
Proprio per promuovere la conoscenza del patrimonio storico e archeologico a Campo della Fiera, durante il periodo di scavi, la Professoressa Stopponi, i collaboratori e i ragazzi, organizzano appuntamenti che permettono ai giovani e alle realtà locali di avvicinarsi alla storia e alle più recenti scoperte. Attendendo quali saranno le nuove proposte per questo 2014, si ricordano le passate edizioni della Notte Bianca al Fanum Voltumnae, in cui durante una passeggiata notturna tra le rovine del santuario arricchita da spiegazioni, danze e giochi pirotecnici, i presenti sono stati portati alla scoperta dei reperti e delle strutture che da quasi tremila anni contraddistinguono il sito, tutto rigorosamente sotto un suggestivo e affascinante chiaro di luna.