di “Orvieto Città del Corpus Domini – Collegium”
Anche se (ahinoi) di «Orvieto Città del Corpus Domini» (Lazzarini; Ficarelli) e «Santuario del SS. Corporale» (Luigi Fumi) e «Città Eucaristica» (decretato con lettera apostolica da papa Montini: «Urbisveteris civitas eucharistica supra montem posita») da alcuna parte è possibile leggere e vedere – e, si perdoni la ‘recidiva’, ma insistiamo pedanti e petulanti che basterebbe un minimo di cartellonistica stradale e, o, promozionale turistica; spot, se non articoli e servizi mirati su riviste, passaggi radiotelevisivi, soprattutto nei settori culturali, turismo e viaggi; a parte, qualcosuccia, ancorché lodevole ed apprezzabile per carità e graziaddio, sul web unitamente a sporadiche iniziative come l’omonimo evento artistico o il corso per guide messo su dalla Diocesi –, il “Messaggio di Orvieto” divulgato universalmente da Paolo VI (primo pontefice ad utilizzare l’elicottero per spostarsi dal Vaticano proprio nell’occasione orvietana del 1964: suggestiva la copertina della Domenica del Corriere al riguardo), riecheggia oggi alla vigilia della canonizzazione di Giovanni Paolo II. Questo Consorzio Cooperativo Culturale di “Orvieto Città del Corpus Domini – Collegium” intende ricordarlo con un passo dell’omelia di Karol Józef papa Wojtyła, tenuta ad Orvieto Domenica 17 giugno 1990, in occasione della visita pastorale per il Corpus Domini.
«Chiesa di Orvieto, loda il tuo Signore. Vogliamo esprimere insieme, con questo incontro, la nostra riconoscenza al Signore, nel ricordo del VII centenario della fondazione del duomo della vostra città, del quale il mio predecessore, il Papa Niccolò IV, benedisse la prima pietra, il 13 novembre 1290. Anche se la sua costruzione non è collegata direttamente alla solennità del “Corpus Domini”, istituita dal Papa Urbano IV con la bolla Transiturus, nel 1264, né al miracolo avvenuto a Bolsena l’anno precedente, è però indubbio che il mistero eucaristico è qui potentemente evocato dal corporale di Bolsena, per il quale venne appositamente fabbricata la cappella, che ora lo custodisce gelosamente. La città di Orvieto è da allora conosciuta nel mondo intero per tale segno miracoloso, che a tutti ricorda l’amore misericordioso di Dio, fattosi cibo e bevanda di salvezza per l’umanità pellegrina sulla terra. Del culto verso così grande mistero, la vostra città conserva e alimenta l’inestinguibile fiamma. Chiesa di Orvieto, loda il tuo Signore!»
Fonte: www.vatican.va