Riceviamo da M5S Città della Pieve e pubblichiamo.
Nell’Alto Orvietano i cittadini hanno scelto di partecipare e dire la loro, bocciando la fusione tra i Comuni di Fabro, Ficulle, Monteleone d’Orvieto, Montegabbione e Parrano.
Pur avendo tra i punti del suo programma l’ipotesi della fusione dei Comuni, il Movimento 5 Stelle vede la partecipazione come il cardine di scelte così importanti.
In altri territori la transizione verso la soluzione del Comune unico è stata lunga, partecipata e volta a dirimere i normali contrasti che si possono creare tra realtà limitrofe: il referendum è arrivato anche dopo tre anni.
In Umbria si fa tutto in sei mesi, portando il territorio a uno scontro totale tra fazioni. Il risultato? Nell’Alto Orvietano i cittadini hanno chiaramente bocciato il dirigismo, gli accordi sotto banco e lo sperimentato metodo di creare l’emergenza per ottenere il consenso ad una soluzione calata dall’alto. Per il Movimento 5 Stelle, il fine non giustifica i mezzi!
Nell’Alto Orvietano i cittadini hanno scelto di partecipare e dire la loro, bocciando la fusione tra i Comuni di Fabro, Ficulle, Monteleone d’Orvieto, Montegabbione e Parrano.
Pur avendo tra i punti del suo programma l’ipotesi della fusione dei Comuni, il Movimento 5 Stelle vede la partecipazione come il cardine di scelte così importanti.
In altri territori la transizione verso la soluzione del Comune unico è stata lunga, partecipata e volta a dirimere i normali contrasti che si possono creare tra realtà limitrofe: il referendum è arrivato anche dopo tre anni.
In Umbria si fa tutto in sei mesi, portando il territorio a uno scontro totale tra fazioni. Il risultato? Nell’Alto Orvietano i cittadini hanno chiaramente bocciato il dirigismo, gli accordi sotto banco e lo sperimentato metodo di creare l’emergenza per ottenere il consenso ad una soluzione calata dall’alto. Per il Movimento 5 Stelle, il fine non giustifica i mezzi!
M5S Città della Pieve