“Il riconoscimento del marchio Igp patata dell’alto viterbese premia il lavoro di squadra svolto da Enti ed imprese locali a cui sta a cuore lo sviluppo sostenibile del territorio”. Così esordisce il Presidente del Co.p.a.vit. ( Consorzio Pataticolo Alto Viterbese) Egidio Canuzzi a pochi giorni di distanza dalla ratificazione sul Bollettino Ufficiale della CE del marchio Igp “Patata dell’Alto Viterbese”. “Il lavoro”, sottolinea il promotore della richiesta stessa, “è stato iniziato nell’anno 2009 grazie alla regia della Riserva Naturale Monte Rufeno e del Dottor Massimo Bedini che ha curato l’istruttoria in tutte le sue fasi del percorso: Arsial, Ministero delle Politiche Agricole, Commissione Comunità Europea. Il lavoro e la costanza di chi ha creduto in questo risultato è stata alla fine premiata. Dobbiamo ringraziare per il raggiungimento di questo risultato oltre alla Riserva Naturale Monte Rufeno anche l’Arsial, nella persona del Dottor Giovanni Pica che ha affiancato i tecnici della Riserva Naturale Monte Rufeno nell’istruttoria e nel percorso amministrativo della pratica”. “Sono fiero”, sottolinea il Direttore della Riserva Naturale Monte Rufeno Dottor Massimo Bedini, “di aver collaborato a questo processo perché credo nel ruolo che le aree protette possono svolgere come volano per lo sviluppo sostenibile di un territorio. In questi ultimi anni la nostra Riserva ha svolto un lavoro di affiancamento e di aiuto all’imprenditoria agricola dell’alto viterbese cercando di mediare le esigenze di tutti gli attori locali e nel frattempo mettendo in campo gli strumenti a propria disposizione per valorizzare e promuovere le produzioni agricole del nostro territorio”. “Ci dichiariamo orgogliosi”, sottolineano i Presidenti delle Cooperative Coorav di Grotte di Castro e Alto Viterbese di San Lorenzo Nuovo, “del risultato raggiunto consapevoli che il marchio IGP tutelerà finalmente il prodotto principe dell’agricoltura dell’Alto Viterbese nonché gli agricoltori locali che non vedranno più patate provenienti da altre zone commercializzate come patata dell’alto viterbese”.
Questo risultato speriamo che possa rappresentare un nuovo rilancio per l’agricoltura dell’Alto Viterbese, settore importante e determinante dell’economia di questi territori. “Ringrazio tutti coloro che hanno lavorato per il raggiungimento di questo risultato”, commenta l’Onorevole Alessandra Terrosi, “che mette un altro fiore all’occhiello di un territorio che già presenta tante eccellenze, da quelle ambientali a quelli culturali e enogastronomiche. Si tratta di un importante riconoscimento al lavoro di tanti agricoltori che da tempo proseguono l’obiettivo di una produzione di qualità con costanza e fiducia pur in un contesto economico che non li ripaga nella giusta misura. La filiera della patata dell’Alto Viterbese Igp deve diventare un volano per lo sviluppo di questo territorio e per la conoscenza dello stesso fuori dai confini regionali o nazionali”.