Nella splendida cornice dell’Auditorium di Santa Apollonia a Firenze si è tenuto il 9/12/2013 l’Ottavo Tavolo Nazionale dei Contratti di Fiume di tutta Italia. In un’assemblea molto partecipata il Coordinatore Scientifico del Tavolo Nazionale dei Contratti di Fiume Agenda 21 per l’Italia, l’Arch. Massimo Bastiani, ha affermato con soddisfazione “a questa ottava assemblea è veramente presente tutta Italia…”. Non a caso infatti il titolo di questo Ottavo Tavolo era “Contratti di Fiume: il cambiamento è in atto”. E tale è veramente apparso se gli illustri relatori presenti al Convegno hanno tutti sottolineato come i Contratti di Fiume costituiscano l’innovativo strumento per pianificare lo sviluppo territoriale in una nuova ottica di larga partecipazione degli interessati, finalmente in una visione comune di concertazione e di condivisione. Il Comune di Fabro, capofila della cordata di comuni e di altri enti appartenenti a tre regioni (Lazio, Umbria e Toscana) che hanno già aderito o che aderiranno al progetto, ha presentato, nella persona del suo Sindaco Maurizio Terzino, la proposta preliminare del Contratto di Fiume per il Paglia, redatta dal tecnico incaricato Prof Roberto Minervini. Questo primo atto formale sintetizza quindi un lavoro di mesi per l’inquadramento preliminare del progetto approvato dalla Regione Umbria come “ossatura portante” di quel ancora più ampio progetto “Aree Interne”. Proposta progettuale che mira con decisione alla conoscenza in dettaglio ed alla qualificazione pianificata di quelle aree della nostra Regione poco analizzate nelle sue potenzialità di sviluppo ed occupazione. Aree che possono usufruire di un’importante occasione di rilancio offerta da specifici interventi comunitari. La Regione Umbria è quindi in prima fila per essere fra i primissimi proponenti delle tematiche individuate a cui far seguire un’approfondita “animazione territoriale” che consentirà di mettere a fuoco gli interventi di dettaglio e di coinvolgere direttamente i portatori d’interesse. L’Ottavo Tavolo Nazionale dei Contratti di Fiume ha quindi sancito l’inizio di una nuova visione dello sviluppo, più vicina al sentire delle popolazioni residenti, e soprattutto in grado di produrre interventi armonizzati fra di loro in una visione di grande e partecipata coesione territoriale.
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