ORVIETO – Venerdì il sindaco ha presentato un emendamento al bilancio di previsione 2013 nell’ottica di assicurare un fondo più consistente a copertura dei rischi connessi al contenzioso pendente con BNL relativamente ai contratti di swap e per modificare alcune entrate dei titoli I e III in ragione di una proiezione più aggiornata sui procedimenti di accertamento in atto, utilizzando fondi propri dell’ente che la Giunta aveva accantonato per ristorare le imprese alluvionate e parte del fondo di riserva accantonati per un alleggerimento fiscale straordinario alle imprese produttive, nel rispetto del tetto previsto dalla legge.
“Questo percorso – spiega l’assessore al Bilancio Piergiorgio Pizzo – segue anche quanto indicato dai revisori dei conti del Comune nella loro relazione al bilancio di previsione. Nel concreto, l’emendamento è una mini manovra per euro 370.000, circa l’1,5% delle entrate correnti. Queste somme reperite a fine esercizio, sono un grande sacrificio per la nostra comunità poiché erano state appostate in appositi fondi per ristorare le imprese alluvionate della Tarsu 2013 e per restituire alle imprese produttive una parte dell’IMU pagata sui beni strumentali. Su questo emendamento i revisori si sono espressi in data odierna modificando il loro precedente giudizio e accogliendo favorevolmente la proposta, anche se ritengono che la stessa non consente di superare completamente le criticità già evidenziate”.
“Questo bilancio, ormai consuntivo – aggiunge – sia nelle poste in entrate che in uscita e salvo eventi imprevedibili, è certo si chiuderà in attivo senza ricorrere a nessuna vendita immobiliare. Non accantonare per intero le somme sui fondi crediti è una scelta che non produce eventi economici in quanto, proprio per la loro natura, i fondi rischi vanno a mitigare un eventuale impegno futuro se si verificherà”.
“Per quanto riguarda l’IMU prima casa – conclude – speriamo che prima o poi il governo voglia chiedere scusa agli italiani e chiarire una volta per tutte quale strada intende percorrere, certo è che non aumentando l’aliquota al massimo, quest’anno nelle tasche degli Orvieto rimarranno altri 300.000 euro”.
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