di Leonardo Brugiotti
Decisamente a volte Toni Concina fa tenerezza, nel suo volere periodicamente stupire gli orvietani con nomi tratti dalle sue conoscenze straordinarie. L’annuncio di iniziare il procedimento per la stesura di un nuovo piano regolatore sembra in effetti più uno spot da personale campagna elettorale, vero è che, come da lui affermato in consiglio comunale… “Non so se sarà un nuovo Prg per la visione della città del futuro”… E’ un annuncio inquietante, poiché dimostra già di partire con idee non chiare… Infatti funzione principale ed obbiettivo primario di un piano regolatore è proprio ridisegnare la città proiettata nel futuro. Per fare questo sono necessari due principi fondamentali:
- Approfondita conoscenza del territorio;
- Un primo serio lavoro di partecipazione con i cittadini, le categorie e le istituzioni e gli imprenditori.
Di seguito si passa alla parte operativa vera e propria.
Vero è che nel Protocollo 0039595 del 19-12-2012, e su precisa disposizione di Concina, io fornii al comune le linee guida per la stesura del nuovo P.R.G. che di seguito riporto; tali linee guida erano in perfetta sintonia con le considerazioni (oggi allarmate) che il consigliere Germani manifesta. A suo tempo con l’ufficio preposto avevamo già iniziato a lavorare facendo le prime considerazioni; poi, con l’immotivato ed ancora non chiaro depotenziamento dell’ufficio stesso, tutto si fermò. Ma è nello stile di Concina convocare grossi personaggi (amici suoi) come a suo tempo il prestigioso studio Valle, che produsse una serie di schizzi sulla caserma Piave di improbabile realizzazione, soprattutto per i costi, e preceduti da Vittorio Gregotti (noto architetto) e Vittorio Ravà (consulente di marketing) che il 1° marzo 2010 tenne una conferenza alla Sala dei Quattrocento del Palazzo del Popolo… A breve, sembra, si aggiungerà a questi personaggi anche l’architetto Francesco Karrer.Tutti personaggi altisonanti che ad Orvieto non hanno lasciato nulla e per Orvieto non hanno prodotto nulla.
Mi chiedo come mai Concina insista a non voler considerare le potenzialità degli uffici che fanno capo al suo assessorato, considerando anche (e sarebbe tutto molto più semplice) che le indicazioni riguardanti la gestione del territorio (per informazione di tutti), sono già presenti nel progetto PAYS. MED. URBAN, approvato il 5 Febbraio 2009. Tale progetto è stato condotto nell’ambito del programma di cooperazione territoriale transnazionale dell’UNIONE EUROPEA per lo spazio mediterraneo (Programma Operativo MED 2007-2013). Vi hanno partecipato 15 partner:
Le comunità autonome di Andalusia, Catalogna, Valencia, Murcia e il Consiglio Insulare di Maiorca per la Spagna;
Le regioni Toscana, Umbria, Veneto, Lazio, Emilia-Romagna e Lombardia per l’Italia;
La commissione di Coordinamento e Sviluppo Regionale dell’Algarve per il Portogallo;
Il KEKANAM (Development Company of Magnesia S.A.) in rappresentanza della Prefettura di Magnesia per la Grecia;
La RECEP-ENELC, Rete Europea di Enti Locali e Regionali per l’implementazione della Convenzione europea sil Paesaggio;
Ovviamente Concina da esperto Urbanista non ha ritenuto valide queste indicazioni e, preferisce come al solito affidarsi a grandi personaggi…forse troppo grandi per la nostra realtà, tant’è che come ripeto nessuno ha poi concluso nulla. Oppure Concina (da esperto urbanista) più semplicemente ignora le realtà esistenti ed i seri documenti prodotti da chi l’urbanistica la conosce veramente.
A mio modesto avviso (e non solo), anche questa nuova “strombazzata” finirà nel nulla, perché non ci sono i tempi tecnici nemmeno per aprire un tavolo, non risulta un business plan sui costi da affrontare né le forze intellettuali da attivare. Pertanto è presumibile che ancora una volta l’unico scopo e/o risultato, è quello di gettare nuovamente fumo negli occhi ai cittadini che hanno dato fiducia a Concina…probabilmente tra un po’ il nostro primo cittadino…ci proclamerà che per il P.R.G. di Orvieto ha convocato gli architetti di Salisburgo.
Architetto Leonardo Brugiotti
Per chi vuole approfondire di seguito vi è il testo di quanto suo tempo proposto.
Protocollo 0039595 del 19-12-201
CONSIDERAZIONI GENERALI
Il P.R.G. lo strumento principale della pianificazione urbanistica a livello comunale. Sulla base dell’accertamento dello stato di fatto e delle previsioni di sviluppo del Comune nel periodo di validità del piano, esso prevede la destinazione d’uso delle aree, la possibilità di sfruttamento edificatorio, gli interventi realizzabili sul patrimonio edilizio esistente, le aree da destinare a servizi pubblici. Le norme di indirizzo per la formazione dei piani regolatori e le relative norme procedurali sono dettate dalle leggi regionali, dopo il trasferimento delle relative competenze dello Stato dpr 8 15/1/1972. Di norma il piano regolatore riguarda e disciplina il territorio di un Comune; è peraltro prevista la possibilità, in particolari condizioni, di redigere piani intercomunali o concernenti le Comunità montane.
1. Procedimento. Il procedimento per la formazione del piano regolatore comunale prevede la redazione e adozione di un progetto da parte del Consiglio comunale e la sua pubblicazione in modo che i cittadini e gli altri interessati possano prenderne visione e presentare le loro osservazioni, che debbono però essere ispirate al pubblico interesse; il Comune risponde alle osservazioni, eventualmente modificando le previsioni originarie; il piano viene infine approvato dalla Regione, che può apportarvi modifiche. Durante l’iter procedimentale, l’attività edificatoria non può svolgersi in contrasto con le previsioni del piano in corso di
approvazione; questa disposizione è rivolta a salvaguardare gli obiettivi del nuovo piano ed è infatti definita misura di salvaguardia.
2. Il contenuto del piano. Il piano deve contenere: la rete delle principali vie di comunicazione e dei loro impianti, la divisione in zone del territorio comunale, con l’indicazione delle zone destinate all’espansione urbana e la determinazione dei vincoli da rispettare in ciascuna zona, le aree da riservare a edifici pubblici o di uso pubblico e le opere ed impianti di interesse collettivo o sociale, i vincoli da rispettare nelle zone a carattere storico, ambientale e paesistico, le norme di attuazione del piano. Il piano regolatore comunale deve rispettare nelle sue previsioni le indicazioni e prescrizioni eventualmente imposte dagli strumenti programmatori territoriali di livello regionale o sovracomunale, predisposti in base alle normative regionali. Esso viene attuato anche per mezzo di altri strumenti urbanistici comunali, di portata limitata a zone determinate del territorio, quali i piani particolareggiati, quelli di lottizzazione, gli esecutivi convenzionati o di libera iniziativa, di insediamenti produttivi, per l’edilizia economica e popolare (P.E.E.P).
BREVE CRONOLOGIA DEI P.R.G. DI ORVIETO
1956 Piano Renato BONELLI
1966 Piano Luigi PICCINATO
1977 Variante Leonardo BENEVOLO
Attuale Piano Bernardo ROSSI DORIA
Tutti questi interventi rappresentano interpretazioni dei tempi e dei luoghi in cui sono stati progettati seppur con sostanziali diversità.
Il 5 Febbraio 2009, è stato approvato il progetto PAYS. MED. URBAN. Tale progetto è stato condotto nell’ambito del programma di cooperazione territoriale transnazionale dell’UNIONE EUROPEA per lo spazio mediterraneo (Programma Operativo MED 2007-2013). Vi hanno partecipato 15 partner:
Le comunità autonome di Andalusia, Catalogna, Valencia, Murcia e il Consiglio Insulare di Maiorca per la Spagna;
Le regioni Toscana, Umbria, Veneto, Lazio, Emilia-Romagna e Lombardia per l’Italia;
La commissione di Coordinamento e Sviluppo Regionale dell’Algarve per il Portogallo;
Il KEKANAM (Development Company of Magnesia S.A.) in rappresentanza della Prefettura di Magnesia per la Grecia;
La RECEP-ENELC, Rete Europea di Enti Locali e Regionali per l’implementazione della Convenzione europea sil Paesaggio;
L’obbiettivo del progetto era produrre conoscenze e strumenti a supporto delle politiche pubbliche a livello locale, regionale e nazionale così come delle iniziative private, che fossero utili per il progredire nella conservazione, nella gestione e nel miglioramento del paesaggio delle aree urbane e periurbane.
LINEE GUIDA PER LA PROGETTAZIONE DEL NUOVO P.R.G. DI ORVIETO
1 – Perseguire una gestione adeguata degli spazi liberi, nel nostro caso urbani, quali elementi strutturanti del paesaggio con importanti funzioni ambientali e di uso sociale;
2 – Perseguire una particolare attenzione alla qualità paesaggistica nella creazione di spazi e luoghi per una possibile ripresa economica;
3 -Perseguire la qualità visiva dalle strade di accesso al centro urbano;
4 – Perseguire l’integrazione Urbana e paesaggistica del nuovo intervento da realizzare;
5 – Perseguire la qualità visiva ed ambientale attraverso il recupero di un area degradata;
6 – Perseguire la protezione dell’immagine e dell’identità urbana, con particolare attenzione alle vedute esterne della struttura.
Queste indicazioni sono fondamentali per procedere alla fase di formulazione del P.R.G. attraverso i seguenti punti:
- Analisi dell’ambiente e, sulla base dei valori espressi da individui o gruppi, verranno esplicate determinate necessità da soddisfare attraverso le relazioni fisiche con l’ambiente;
- Formulazione degli obbiettivi generali ed identificazione di taluni obbiettivi più specifici;
- Esame degli indirizzi di azione;
- Valutazione degli indirizzi, facendo riferimento ai mezzi disponibili, ai costi che si dovranno sostenere nel corso dell’azione e/o per effetto di vincoli futuri, ai probabili benefici che ne deriveranno ed alle conseguenze che tutto questo produrrà sull’azione.
Le suddette operazioni creeranno la “versatilità” della pianificazione che sarà in grado nel futuro di crescere senza il rischio di deformarsi o distorcersi come già avvenuto.
La versatilità di cui sopra consentirà nell’ambito di studio del P.R.G. di ottenere:
La ” FLESSIBILTA'” degli spazi e dei volumi rispetto alle attività;
La”FLESSIBILITA'” della viabilità rispetto alle comunicazioni ed alla produttività;
La “FLESSIBILITA'” del verde che si riapproprierà della sua identità e non verrà più connotato come “il verde ipocrita” risultante dagli spazi edificati e dal suolo utilizzato;
L’ultima considerazione va fatta sulla ripresa del linguaggio architettonico che nel corso degli anni è andato perduto, recuperando tutti quei segni che connotano da sempre l’Architettura e l’Urbanistica, sacrificati a normative imperanti e troppo spesso espressione di ritardi culturali che hanno determinato il concetto di …” Normativa rispettata…Estetica dimenticata”.