Riceviamo da PRC e pubblichiamo.
Da sabato 17 a lunedì 19 si svolgerà a Montegabbione (TR) l’ottava Festa di Liberazione che quest’anno si chiama “TERRE E LIBERTA’”.
Appuntamento immancabile per chi ancora pensa che sia possibile modificare l’attuale modello di società e che non si accontenta di essere schiacciato tra l’antipolitica che ha occhi solo per i privilegi della casta e la politica dei sacrifici in nome di un modello d’Europa che avvantaggia quasi esclusivamente la Germania e che scarica questi sacrifici sui ceti meno abbienti diminuendo salari, erodendo i risparmi, tagliando i servizi, precarizzando il poco lavoro che c’è.
Tra gastronomia che valorizza i prodotti locali, spettacoli e concerti, tre incontri politici a tema, che affrontano la questione agricola e nello specifico agricola in territorio montano, da diverse angolazioni nel tentativo di evidenziare come sia possibile, anche su piccola scala, lavorare ad idee e progetti che disegnino una fuoriuscita dalla crisi che non penalizzi gli strati più deboli e che sappiano costruire un diverso tipo di organizzazione territoriale.
Sabato 17 si parlerà di “Umbria Terra Sociale” un percorso partecipativo per costruire una proposta di legge per l’utilizzo delle terre demaniali e incolte a favore di disoccupati e per progetti a contenuto pubblico e sociale.
Domenica 18 partendo dalla storia del nostro comprensorio e dalle lotte dei contadini per conquistare migliori condizioni di vita e lavoro, si arriverà a discutere del nascente Istituto Agrario dell’Alto Orvietano come occasione per valorizzare attraverso l’istruzione e la cultura una professione che rimane un pilastro fondamentale nell’assetto di uno stato, quella dell’agricoltore, con tutte le professionalità di cui oggi necessità.
Lunedì 19 andremo a indagare il ruolo delle donne in agricoltura dal punto di vista storico e sociale andando a evidenziare i caratteri principali e le modificazioni nel corso degli anni, con una fantastica scenografia offerta dalle donne di Montegabbione che terranno un laboratorio sulla filatura della lana e dalle donne dell’Associazione “Il Borgo” di Piegaro che faranno una dimostrazione sull’impagliatura dei fiaschi.
I prezzi popolari che da sempre hanno caratterizzato questa festa quest’anno trovano una giornata specifica in cui di fronte alla crisi e alla degenerazione di alcune sagre e feste politiche diventate divertimentifici in cui nessuno si diverte e in cui si balla e si mangia soltanto, con prezzi proibitivi.
Quest’anno nella serata di Domenica sarà possibile avere una cena completa a soli 10 €, una “cena
sociale” che dia il segno e la possibilità a tutti di partecipare e di stare insieme per parlare e ragionare di
politica e cultura e di sviluppo del territorio in un clima sereno e anche per questo più favorevole al
dibattito politico.
Quest’anno abbiamo scelto di caratterizzare la sottoscrizione a premi, con premi in natura o meglio dando come premi animali vivi, per riproporre uno schema che garantiva e garantisce le autoproduzioni alimentari di carni e di verdure e che si lega agli orti domestici e a quei piccoli allevamenti sempre domestici, garanzia di salubrità, igiene, produzioni di qualità.
Uscire dalla crisi si può, l’uscita che i comunisti propongono è sempre avanti e a sinistra!
L’UniTre celebra Guglielmo Marconi
L’Auditorium “Gioacchino Messina” di Orvieto, sede della Fondazione CRO (presso Palazzo Coelli in Piazza Febei 3), ospiterà alle...