di Stefano Spagnoli, segretario nazionale Consap
Il confronto cittadino che il 2 settembre si terra’ a Perugia sul tema della sicurezza in quella città purtroppo non è che la conferma di quello che la nostra o.s. da mesi denuncia, su tutti gli organi di stampa e non solo, con forza e grande preoccupazione.
La denominazione data all’incontro “Perugia muore” forse non è del tutto appropriata così come il sindaco boccali ha sottolineato ma, anche se Perugia è viva, attualmente è “assediata “dalla microcriminalita’ .
La Consap, condividendo totalmente i timori dei cittadini perugini , esprime loro tutta la propria solidarietà e non può non evidenziare ancora una volta come le “passerelle” degli ultimi mesi, tra autorità nazionali e varie autorità locali, con i quali si annunciavano e decantavano risolutivi “patti per la sicurezza”, ad oggi, non abbiano portato alcun frutto.
Una delegazione Consap, guidata dal sottoscritto , nel mese di giugno, in proposito, aveva incontrato a Roma anche il sottosegretario all’interno, on. Bocci, proprio per rappresentare, al centro, l’urgenza di attenzionare l’umbria ed in particolare la citta’ di Perugia sulla preoccupante escalation di microcriminalita’ oramai sotto gli occhi di tutti e divenuta apparentemente inarrestabile.
L’onorevole Bocci si era dimostrato non soltanto consapevole della situazione ma anche sensibile e disponibile, per quanto nelle sue possibilità, a portare all’attenzione del governo e del ministro alfano, a cui anche il sottoscritto chiederà un incontro urgente, la citta’ di Perugia e l’Umbria.
Purtroppo da tempo immemorabile, come abbiamo sottolineato più volte, questa regione è stata considerata un’oasi in tema di sicurezza e per questo poco seguita, dai vari governi succedutisi.
Mancano uomini e mezzi.
E’ stato istituito un reparto prevenzione crimine che ancora non ha possibilita’ di funzionare a pieno regime a causa della scarsita’ di autovetture e risorse umane.
L’attuale Questura ha bisogno di essere riorganizzata anche con giovani assegnazioni che vadano a sostenere il grande lavoro cui oggi devono adempiere una manciata di uomini di grande esperienza si’ ma anche con età piuttosto mature.
Per fare sicurezza serve controllo del territorio e questo lo sa bene anche la questura in quanto uno dei primi rudimenti che si insegnano alle nuove leve nelle nostre scuole di formazione e’ proprio la prevenzione.
Va bene il presidio di polizia in centro da poco istituito ma la delinquenza si contrasta sul territorio e non in ufficio.
Per cui, in conclusione, non servono passerelle ne proclami ma mezzi e uomini perche’ la “guerra “ sul campo non la fanno i “generali” bensi’ i “soldati”…
Concludiamo ribadendo la vicinanza del nostro sindacato consap a tutti i perugini che hanno il sacrosanto diritto di vivere tranquilli e senza preoccupazioni nella loro citta’ e per questo la Consap vuole incontrare al piu’ presto il ministro al quale denunciare.
Intanto la Questura di Perugia riorganizzi i propri uffici recuperando risorse per garantire un piu’ capillare controllo del territorio.
Non e’ piu’ il tempo per nascondere la testa sotto la sabbia. La microcriminalità a Perugia ha preso il sopravvento e la gente lo sa bene perche’ paga il conto sulla propria pelle .
Come abbiamo detto e denunciato piu volte negli scorsi mesi non va tutto bene come qualcuno, invece, vorrebbe far credere a Roma