di AUN
Approvato dalla giunta regionale, che ha affidato all’assessorato all’agricoltura la funzione propulsiva e il compito di “accompagnarne”, coordinarne e sostenerne l’attuazione, il “Progetto Speciale per il Settore Vitivinicolo umbro/ Il vino umbro nel mercato globale, punti di forza e di debolezza, scenari evolutivi e percorsi di sviluppo”, frutto del lavoro della Regione Umbria e degli Istituti di ricerca Nomisma e Inea, ha fatto a Torgiano la sua prima uscita pubblica, davanti ad un’ampia platea di produttori, rappresentanti delle associazioni e dei consorzi di tutela, che hanno affollato la sala del Centro Congressi de “Le Tre Vaselle”. “Una scelta significativa – ha sottolineato nel suo indirizzo di saluto il sindaco Marcello Nasini, ringraziando l’assessore all’agricoltura della Regione Umbria Fernanda Cecchini, che ha concluso i lavori – quella di tenere a Torgiano la presentazione di questo importante progetto, visto che la nostra città rappresenta un polo di eccellenza nella produzione vitivinicola umbra”.
“Con questa iniziativa – ha detto nella sua relazione introduttiva Ciro Becchetti, coordinatore dell’Ambito Agricoltura, Cultura e Turismo della Regione Umbria – vogliamo ‘lanciare’ l’idea che stiamo andando avanti con un piano, che per la prima volta mette a disposizione degli operatori del settore strumenti scientificamente validi di analisi e monitoraggio, e la cui attuazione per ‘steps’ successivi si svolgerà sulla base della volontarietà, della progressività e del ‘protagonismo’ dei produttori”.
Sono stati i curatori scientifici Raffaella Pergamo dell’Inea, Denis Pantini e Fabio Piccoli di Nomisma, a riassumere i contenuti del Piano, soprattutto per quanto riguarda le potenzialità sui principali mercati esteri del vino umbro, basata su una indagine che ha coinvolto operatori ed “opinion leaders” di Stati Uniti, Cina, Russia, Giappone e Germania, interrogati sulla “percezione” dei vini umbri. Dal piano emerge la necessità di “investire – hanno detto Pantini e Piccoli – in attività promozionali, in grado di esprimerne in maniera chiara e netta i valori”, esaltando il ruolo centrale dei territori e la loro “riconoscibilità”, che costituisce sempre (aldilà del prezzo) un fattore molto importante per la selezione dei vini da parte degli importatori internazionali. Fondamentale è anche il “brand” aziendale, così come una adeguata azione promozionale, tesa a favorire nei mercati emergenti (come ad esempio la Cina) una vera “cultura” del vino.