ORVIETO – “Ti prego di intervenire come garante della città di Orvieto che è parte integrante della Regione da te amministrata, come garante dei diritti dei cittadini lavoratori, come garante dei diritti dei nostri giovani, per i quali occorre investire sull’istruzione, sulla formazione e sulla ricerca, come principali strumenti di sopravvivenza alla crisi occupazionale che sta devastando questo nostro Paese”. Con queste parole l’ex assessore Cristina Calcagni che è anche tuttora componente del consiglio di amministrazione (scaduto) della Fondazione Csco rivolge un appello alla presidente di Regione, Catiuscia Marini perché intervenga sulla questione della scuola che sta chiudendo i battenti. Decisione assunta da un consiglio di amministrazione scaduto a novembre e che ha già fatto recapitare le lettere di licenziamento al personale.
Di seguito la lettera inviata alla presidente Marini:
Pregiatissima Presidente Marini,
mi permetto di riportare alla Tua attenzione l’annoso problema legato alla sopravvivenza del nostro CSCO. Più volte abbiamo avuto occasione di parlare del problema legato alla insussistenza delle risorse economiche necessarie per il mantenimento dell’Ente, indispensabile per la formazione, l’occupazione giovanile e la ricollocazione di quanti hanno perduto il posto di lavoro.
In questo ultimo periodo, pur essendo decaduto il Consiglio di Amministrazione, di cui ero membro, si è proseguito nell’intento di continuare a svolgere, da parte dei 4 dipendenti in forza nella Fondazione CSCO no profit, le attività in essere legate per lo più ai corsi di formazione/master post-laurea per studenti delle Università Americane. Il Consiglio Comunale di Orvieto ha una mozione presentata dai gruppi di centro sinistra, sull’argomento che ha arricchito le pagine dei giornali di questi ultimi dieci giorni e non solo, non ancora discussa e presentata da oltre sette mesi.
Il CdA del CSCO nonostante sia scaduto dal novembre del 2012, e mai rinnovato da parte dell’amministrazione comunale, ha deliberato lo scorso 18 giugno di licenziare i dipendenti del CSCO e di chiudere l’Ente stesso, nonostante la sottoscritta abbia presentato mozione di illegittimità del Consiglio stesso a discutere punti all’OdG che esulano dalla ordinaria amministrazione. Il Capogruppo dei Socialisti in Consiglio Comunale ha presentato una interrogazione con cui chiede l’annullamento sia della seduta del CdA del 18/6/2013 sia delle decisioni prese in quella seduta stessa. Interrogazione posta all’OdG del Consiglio Comunale di Orvieto convocato per il 1° luglio p.v..
A questo si aggiungono tremila firme raccolte nella nostra città per la permanenza delle attività del CSCO e dell’indotto, non banale, che le stesse producono per le strutture ricettive presenti ad Orvieto.
Nonostante questa breve premessa, il presidente del CSCO decaduto, ha inviato, in modo illegittimo, lettera di licenziamento ai dipendenti della struttura e deliberato la chiusura entro il 30 giugno p.v..
Tutto ciò brevemente premesso, Ti prego di intervenire come garante della città di Orvieto che è parte integrante della Regione da Te amministrata, come garante dei diritti dei cittadini lavoratori, come garante dei diritti dei nostri giovani, per i quali occorre investire sull’Istruzione, sulla Formazione e sulla Ricerca, come principali strumenti di sopravvivenza alla crisi occupazionale che sta devastando questo nostro Paese.
Ti ringrazio di vero cuore per tutto quanto potrai fare perché il Centro Studi Città di Orvieto possa continuare nella mission per cui era stato istituito nell’anno 2000.
Cristina Calcagni