di Silverio Tafuro, presidente dell’associazione Lea Pacini
Nell’approssimarsi del 2 giugno cresce l’attesa su dubbio (amletico) che serpeggia in Città: uscirà o meno il costume del Conestabile dei Cavalieri già indossato da Riccetti e poi da Bellini; se sì, chi lo indosserà e soprattutto come lo indosserà (senza elmo; con l’elmo calzato ovvero con il camaglio)?
In attesa del 2 giugno e prima ancora della conferenza stampa organizzata dall’associazione”Lea Pacini” presso la sala consiliare del Comune, sala delle Quattro Virtù, per il sabato 25 maggio alle 11,00, e dove si potranno apprendere ulteriori particolari sulla vicenda, intanto si possono sciogliere i dubbi sui criteri di scelta adottati dal Comitato di Gestione per il reclutamento dei figuranti maschili e femminili rispettivamente del Corteo Storico e del Corteo delle Dame.
Ordinariamente è all’interno del Comitato che viene scelto colei che procederà al reclutamento degli uomini e delle donne (trattasi di regola che per gli uomini è stata sempre assoluta, a cominciare dalla compianta Sign.ra Lea, e lo è diventato anche per le donne). Eccezionalmente è avvenuto che questo incarico sia stato delegato al direttore artistico del corteo, non necessariamente appartenente al comitato di gestione.
Normalmente qualsiasi costume (e ordinario e straordinario) viene indossato dal figurante che lo ha portato l’ultimo anno e che chiameremo, per comodità, il titolare dello stesso.
Nel momento in cui occorre procedere, per necessità o per scelta, alla sostituzione dei costumi cd. straordinari ( ed a differenza degli ordinari per i quali procede direttamente), la delegata al reclutamento femminile propone al comitato di gestione una rosa che da più nomi viene ristretta a tre nomi.
Indi si procede alla scelta concordata sulla base della vestizione personale, del portamento dimostrato e dell’insieme evidenziato. Nel tempo non sono mancati costumi assegnati a maggioranza in luogo della unanimità. E queste sono responsabilità che il Comitato si deve assumere.
In tutto questo non si ignorano eventuali gradimenti, che possono derivare o dall’essere già figuranti o dal numero di anni che si è nel Corteo o dal fatto che quel costume sia stato indossato (e non è un a rarità) dal proprio genitore, in quanto per certi ruoli ( e parliamo soprattutto dei cavalieri e non della magistratura) esistono delle vere e proprie tradizioni di famiglia, gradimenti che in ogni caso non sono decisivi, riservandosi il comitato di gestione sempre la scelta dell’”uomo giusto al posto giusto”.
Il Conestabile dei Cavalieri non fa eccezione a detta regola.
Ritengo comunque, e la considerazione è assorbente, che siano i figuranti a valorizzare il costume che indossano, prescindendo dal costume stesso, come in definitiva è accaduto proprio per Riccetti prima e per Bellini poi, che hanno valorizzato, nel tempo, detto costume, scambiato e non da pochi per il Capitano del Popolo proprio in vista delle attenzioni di cui godeva.
E la stessa cosa, mi auguro, accadrà per questo, come per tutti gli altri costumi che verranno indossati per la prima volta, e non sono pochi.