ORVIETO – No al pre-dissesto, tanto meno senza il coinvolgimento della città. Il Partito Democratico, dall’opposizione, mette un veto fermo all’operazione.
“Siamo assolutamente contrari al pre-dissesto – afferma il capogruppo Giuseppe Germani – E comunque per intraprendere questa strada – puntualizza – sia chiaro che non sarà sufficiente il parere favorevole del consiglio comunale, occorrerà una riflessione approfondita di un paio di mesi con le associazioni e con i cittadini, anche tramite un forum civico, perché le conseguenze del “Salva-Comuni” ricadranno su tutti. Inoltre, dal punto di vista politico e amministrativo deve essere altrettanto chiaro che le responsabilità dell’avvio della procedura e le relative conseguenze sarebbero interamente imputabili alla giunta Concina che, in quattro anni, non è riuscita a raggiungere neanche uno degli obiettivi che si era prefissata”.
Servizi e aliquote al massimo, nessun margine di manovra sulle entrate e nessun investimento, ovvero la paralisi della città. Per dieci anni. Il ricorso al decreto “Salva Comuni” fa paura e molto più fanno paura le conseguenze che esso comporta non a caso molte amministrazioni in tutta Italia si stanno interrogando, arrivando spesso alla conclusione che sia preferibile il dissesto.
Il ricorso al fondo rotativo dello Stato consentirebbe infatti al Comune di stabilizzare i conti, ma a prezzo non solo di un rialzo al massimo dei servizi e delle aliquote (asili nido, mense, Tares, Imu e Irpef), ma anche della sostanziale rinuncia a qualsiasi tipo di politica di investimento e di autonomia. Il tutto per 10 anni. Mentre il dissesto, pur comportando sostanzialmente le stesse conseguenze, prevede un piano di commissariamento per “soli” 5 anni. In pratica, soldi in più oggi e tanti debiti da ripianare domani, lacrime e sangue per i cittadini e per gli amministratori di domani che avranno le mani legate praticamente su tutto. Con l’unico vantaggio, diversamente dal dissesto, che nessun amministratore pagherà con l’inelegibilità alle prossime amministrative.