ORVIETO – A cura dell’Unione nazionale ufficiali in congedo d’Italia Giovedì 23 maggio alle ore 17,30 presso la sala consiliare del Comune si terrà la conferenza di Silvio Manglaviti sul tema: “L’esercito medioevale in Orvieto città del Corpus Domini”.
“L’esercito, il servizio militare nel Medio Evo – spiega lo stesso Silvio Manglaviti – ha rappresentato uno degli elementi di amalgama sociale delle comunità. La tradizione militare nel sistema Roma delle legioni aveva raggiunto l’apice dell’organizzazione e della gestione delle risorse umane finalizzate ai ruoli ed ai compiti dello strumento militare; al servizio del potere certo, ma anche espressione popolare, prerogativa del cives romanus urbico dilatato fino al limes delle province più lontane. Polverizzatosi l’impero nell’effetto domino geopolitico che travolse il bacino mediterraneo, nell’avvento della nuova forza politica e sociale in espansione dell’Islam, durante l’età di mezzo le forze militari sono ridotte al lumicino e relegate al servizio dei singoli feudatari, equipaggiate alla meno peggio, dispiegabili ed impiegabili su attivazione a ragion veduta: a difesa o per qualche limitata azione offensiva, a medio, corto raggio. Per interventi più cospicui vi erano le truppe mercenarie, soprattutto di provenienza nord e mitteleuropea, eredi degli antichi avamposti legionari a guardia dei valli e del limes. L’imperatore bizantino ne assolderà di numerose per fronteggiare gli arabi in Sicilia”.
“Nel frattempo – aggiunge – crescono le realtà comunali sulla forza territoriale già andatasi consolidando con i vescovi-conti. Orvieto, Urbs Vetus è tra queste. Uno degli aspetti sociali che le repubbliche nascenti, i liberi Comuni vanno organizzando sono proprio le forze militari, le milizie, e il servizio militare stesso. Nel 1157, papa Adriano IV ottenne dal comune orvietano protezione militare su una vasta area compresa tra Sutri e Tintinnano, Rocca d’Orcia.
Dunque, la forza militare di una comunità era un’importante risorsa economica e ‘geopolitica’ ante litteram, oltre che mero strumento bellico”.
“Il corteo storico della città di Orvieto – conclude – ripropone fra i propri ruoli e personaggi una ampia gamma e tipologie di militi, nei vari ruoli e gerarchie. Sono l’anima del Popolo di Orvieto nel Medio Evo, quando la forza militare si traeva dal contributo della società ed era strutturata anche territorialmente: ogni Quartiere cittadino ed ogni feudo del Contado orvietano dovevano fornire uomini, armamenti, cavalli, per l’esercito di una capitale di uno Stato, la città in cui fu istituita la solennità universale del Corpus Domini, che controllava buona parte dell’antica Tuscia Longobarda fino al confine con l’Umbria”.