L’associazione Val di Paglia Bene Comune e il Comitato 12 novembre scrivono all’assessore Rometti, dopo l’incontro pubblico e l’assemblea dei soci tenuta ieri sera. La lettera fa il punto sulla situazione ad oggi degli interventi di risanamento dell’area invasa dalla piena del novembre scorso e lamenta che “a quasi sei mesi dall’esondazione del fiume Paglia sono stati eseguiti soltanto interventi di rimozione della vegetazione e degli inerti minerali trasportati dall’onda di piena”. Le associazioni dei cittadini e delle imprese che hanno subito danni chiede giustamente “di condividere un’idea progettuale sulla forma e funzione che si vuol dare al Fiume Paglia e di tentare la ricalibratura delle modalità di risarcimento danni post alluvione”.
Segue la lettera.
A Silvano Rometti, assessore Ambiente,Territorio Infrastrutture e Trasporti della Regione Umbria.
Orvieto, 30 aprile 2013
Egregio assessore
Eccoci a dar seguito a quanto concordato nell’incontro di ieri.
Ribadiamo che a quasi sei mesi dall’esondazione del Fiume Paglia sono stati eseguiti soltanto interventi di rimozione della vegetazione e degli inerti minerali trasportati dall’onda di piena. Tali interventi, condotti a compensazione, sono stati molto parziali ed hanno riguardato soltanto un’area molto ristretta di prossimità al Ponte dell’Adunata.
Preoccupa che: 1) il piano di opere in emergenza finanziato con i primi 7 milioni non sia ancora stato approvato e che si dovrà prorogare lo stato di emergenza; 2) lo studio sulla dinamica fluviale del Paglia realizzato dall’università di Perugia non è ancora stato acquisito dalla Provincia di Terni. Tra l’altro, rischia di nascere vecchio riferendosi a dati precedenti gli eventi del novembre scorso; 3) non abbiamo saputo nulla sugli approfondimenti di conoscenze legati agli effetti indotti dalle opere in corso di realizzazione; 4) la progettazione di massima degli interventi di “messa in sicurezza” del fiume procede nella segretezza degli uffici e, temiamo, nella perpetuazione di logiche troppo dispendiose e poco efficaci; 5) di qui a poco sulle sponde del fiume si presenterà una “emergenza rifiuti” invece che le condizioni per la realizzazione di un Parco Urbano Fluviale auspicabile e possibile; 6) i criteri di risarcimento delle imprese danneggiate dall’alluvione avvengano su criteri incongrui originando esiti inefficaci e paradossali.
Per tutto questo Le chiediamo di convocare con “somma urgenza” ad Orvieto una riunione del Tavolo di coordinamento istituzionale di cui la Regione Umbria è capofila.
Tale riunione, cui chiediamo di partecipare attivamente in quanto associazioni di cittadini delle comunità locali, consentirà di fare il punto sullo stato dei programmi di disciplinatura delle acque e di riduzione del rischio idraulico con i relativi assetti organizzativi da parte degli enti competenti.
Ma consentirà soprattutto di condividere un’idea progettuale sulla forma e funzione che si vuol dare al Fiume Paglia e di tentare la ricalibratura delle modalità di risarcimento danni post alluvione.
Grati per la cortesia e la sensibilità già apprezzati nell’incontro di ieri e dunque fiduciosi di un tempestivo riscontro, distinti saluti
Enrico Petrangeli Fabrizio Cortoni
Ass.Val di Paglia Bene Comune Comitato 12 novembre