Ci sono meno espositori dell’anno scorso, 41 (compresi i quattro Consorzi di Tutela di Orvieto, Montefalco, Torgiano e Trasimeno) rispetto alla decina in più del 2012, certamente a causa della crisi che costringe a comprimere le spese: ma, nonostante questo, lo spazio delle aziende umbre all’edizione 2013 del “Vinitaly” di Verona, raggruppate e organizzate dall’associazione “Umbria Top” per conto della Regione Umbria, sta dimostrando in questi giorni di fiera una grande vivacità, testimoniata dal notevole flusso dei visitatori e da un pubblico giovanile numeroso e competente che, soprattutto nella giornata di domenica, ha privilegiato lo “stand” umbro al pari di altri più blasonati, affollando i banchi delle degustazioni e intrattenendosi con produttori e operatori sulla qualità di un vino, che, espressione di molteplici territori, ha imboccato ormai la strada di una generale e condivisa qualità. “C’è qualche espositore in meno (e lo ‘stand’ leggermente più piccolo, ndr) – ammette Piero Peppucci, presidente di “Umbria Top” -, colpa della crisi economica che si è fatta sentire anche nel settore, ma senza comunque intaccare la consapevolezza che la promozione è un elemento essenziale, del quale non si può fare a meno”.
Quest’anno la Regione Umbria si è presentata sul palcoscenico del “Vinitaly” con uno strumento in più, quel suo nuovo piano di promozione e commercializzazione del vino umbro, che fotografa la situazione attuale e, alla luce di una indagine condotta dagli istituti di ricerca Nosmisma e Inea, che ha coinvolto un vasto campione di aziende umbre e “buyers” internazionali, soprattutto dei paesi emergenti, prefigura prospettive e scenari futuri. (da Agenzia Umbria Notizie)