I dati ufficiali del 2012 fanno registrare 2.193.305 arrivi e 5.957.628 presenze turistiche complessive. Il confronto con il 2011, che fu un anno eccezionale con un incremento di arrivi e presenze pari quasi all’8 per cento sul 2010, evidenzia una riduzione minima degli arrivi(- 1,19) e delle presenze (-2,78).
Rispetto al 2010 il dato è comunque positivo con un incremento negli arrivi del 6,00% e delle presenze del 4,35%. E’ questo il quadro dell’andamento turistico in Umbria rilevato nel 2012 dal servizio turismo e promozione integrata della Regione Umbria, che nei prossimi giorni pubblicherà tutti i dati riguardanti i flussi turistici umbri nel portale istituzionale www.turismo.regione.umbria.it.
“E’ evidente, ha commentato l’assessore regionale al turismo Fabrizio Bracco, come la crisi economica ha prodotto un rilevante impatto sugli italiani che costituiscono il primo mercato del turismo in Umbria (con il 71 per cento degli arrivi ed il 63,5 per cento delle presenze) e che hanno fatto registrare una compressione sia nel numero di arrivi( -1,62) che nelle presenze (-5,29) a fronte di una sostanziale stabilità dei flussi turistici stranieri negli arrivi e di un incremento nelle presenze del 2,00. Sono i segnali più importanti di questa stagione turistica, delicata e complessa ma da studiare con attenzione per costruire le strategie per il settore turistico di domani per la nostra regione”.
“Un aspetto va esaminato con cura, sottolinea Bracco: il quadro economico e sociale che si è creato. Nel 2012, tenuto conto dell’inflazione, il potere di acquisto delle famiglie si è ridotto notevolmente rispetto all’anno precedente facendo segnare il dato peggiore dal 2000. Nel 2012, nei confronti dello stesso periodo del 2011, l’Istat ha rilevato che il potere d’acquisto ha registrato una flessione del 3,5%. La propensione al risparmio delle famiglie italiane, misurata al netto della stagionalità, è stata pari all’8,1 per cento che rappresenta il dato peggiore dal 1999. Così non sorprende scoprire che il numero degli italiani in vacanza è sceso del 22,2 per cento. E che solo un italiano su tre è andato in vacanza, come afferma Federconsumatori. Alla luce di questi dati, conclude l’assessore, il turismo in Umbria ha un andamento decisamente migliore rispetto a quello medio nazionale per il quale l’Osservatorio Nazionale del Turismo stima una perdita media del -6,2% degli arrivi e del -7,1% delle presenze rispetto al 2011”.