Riceviamo da Cristina Calcagni e pubblichiamo.
Ringrazio per la risposta fornitami in modo parziale dal sig. Marino.
In realtà la domanda era un’altra: dove si possono ammirare i 72 pezzi della collezione Pericle Perali acquistati da questa Amministrazione, con risorse pubbliche, dopo la delibera di Consiglio Comunale del 21/10/2011?
Non ho mai fatto riferimento né alla sua intelligenza né tanto meno a suoi stati psicofisici, ho solo fatto una richiesta, impossibilitata ad utilizzare come sede quella della massima assise cittadina, poiché priva di rappresentanza politica.
Per quanto attiene al corso da lei citato, non ho mai sentito nessuna proposta in merito arrivare al CSCO se non la volontà di questa Amministrazione alla sua liquidazione. E la pregherei di credermi visto che sono stata consigliera di CdA fino alla scadenza del mio mandato, del 23 novembre 2012.
I forni a cui mi riferisco sono quelli acquistati con fondi regionali e che andavano allocati all’interno di Palazzo Simoncelli, come da progetto iniziale che vede il palazzo sede del Museo della Ceramica e non sede del CSCO, (progetto quello del Museo successivamente smantellato) di cui si possono ammirare le prese di corrente ad hoc sistemate in una delle stanze successivamente assegnate ad uso delle attività svolte dall’Unitre.
Spero che questa volta mi vorrà fornire l’ubicazione delle ceramiche acquistate dal Comune e non la storia che ha portato all’acquisto delle stesse, di cui avevo già nota se non fosse altro per i resoconti dibattito consigliare di quella giornata e per gli articoli di giornale usciti sulla notizia, compresa la nota del Prof. Riccetti in proposito di cui a corredo la vostra risposta.
Cristina Calcagni