BAGNOREGIO – “Un disagio da non sottovalutare che va a colpire, nuovamente, la classe sociale più debole: gli anziani. Chiediamo l’intervento immediato da parte del direttore delle Poste Italiane di Viterbo, il dott. Paolo Cavalli, affinché la doppia apertura dell’ufficio postale di Castel Cellesi venga rispristinata”.
A chiedere l’intervento, a gran voce, del direttore di Poste Italiane, il sindaco di Bagnoregio Francesco Bigiotti e il consigliere comunale Massimiliano Valentini.
E’ da giorni che i cittadini di Castel Cellesi, piccola frazione a 8 chilometri dal comune di Bagnoregio, dove circa l’80% è rappresentato da persone anziane, sono costretti a subire una situazione a dir poco umiliante dal punto di vista della giustizia e dell’equità sociale. L’ufficio postale del paese, inizialmente attivo bisettimanalmente (il mercoledì e il sabato) ha ridotto l’apertura a un solo giorno la settimana: il mercoledì. Una scelta che da giorni sta provocando grandi disagi tra i cittadini ma, soprattutto, agli anziani che non hanno la disponibilità, o la possibilità, di usare la macchina per spostarsi nei paesi più vicini: Bagnoregio per l’appunto, o Graffignano.
“Le semplici transazioni finanziarie quotidiane o la riscossione della pensione – spiega il sindaco Francesco Bigiotti – sono diventate degli ostacoli notevoli: sia per quanto concerne le file chilometriche agli sportelli nel giorno dell’unica apertura settimanale, che per la necessità di sopperire, magari, a un’improvvisa urgenza. Il cittadino e, a maggior ragione, le fasce deboli della popolazione vanno tutelate offrendo servizi adeguati ed efficienti”.
Per risolvere il problema è stata fatta una raccolta firme, che ad oggi conta 200 adesioni, consegnata e protocollata al Comune di Bagnoregio.
“Chiediamo – concludono il sindaco di Bagnoregio Francesco Bigiotti e il consigliere Valentini – un impegno serio a risolvere quanto prima la situazione. I cittadini stanno già vivendo un periodo storico particolare che richiede il massimo degli sforzi e dei sacrifici, cerchiamo di tutelare almeno i servizi primari che possono contribuire, dal punto di vista logistico, alla loro piccola serenità quotidiana”.