di Pier Giorgio Oliveti
Dopo dieci anni di intenso lavoro al Palazzo del Gusto domani lascio le consegne di direttore di questa Istituzione della Provincia di Terni che ho fortemente contribuito a ideare, realizzare e a sviluppare. Ringrazio gli amministratori che hanno creduto nel Palazzo del Gusto, in primis Stefano Cimicchi che con grande lungimiranza lo inventò nel 2001, Loriana Stella e Andrea Cavicchioli che nel 2007 ne fecero un’Istituzione strumentale della Provincia di Terni, Stefano Mocio, limitatamente al periodo della sua Sindacatura. Ma qui voglio ringraziare innanzitutto coloro che hanno contribuito a creare questa realtà e a renderla viva e vissuta nel corso degli anni, imprenditori, vignaioli, sommelier, ristoratori, artigiani, agricoltori, commercianti, associazioni, artisti, insegnanti, famiglie, semplici cittadini che riconoscono il valore della cultura materiale.
Ringrazio inoltre con riconoscenza e stima i 20 soggetti locali e non solo che hanno voluto ufficialmente firmare altrettante lettere in appoggio al mio Progetto a Bando basato sulla “partecipazione”, una parola che ancora crea un certo “imbarazzo” nella nostra città… Tra i tanti progetti in essere che trasmetto per il futuro, mi preme segnalarne alcuni: il progetto di Orti Didattici con Slow Food e il Dirigente Scolastico di Orvieto, il nuovo evento dedicato al gelato artigianale ai primi di maggio 2013, la collaborazione avviata con Orvieto Way of Life per Orvieto con Gusto, l’annosa vertenza con la Regione dell’Umbria per l’Enoteca. Un rammarico? Sì, il non essere stato capace di portare ad Orvieto la più grande Scuola privata per Cuochi d’Italia, l’Etoile del Gruppo Boscolo, che respinta da Orvieto ha trovato ora sede a Tuscania(VT), e avrebbe “scritto” un’altra storia per il nostro territorio e la nostra economia. Nonostante il momento di costante regresso economico e sociale per il paese e per l’intera realtà orvietana, lasciamo in eredità una struttura in buon stato che diverrà sempre più importante per la nostra città. Auguro a chi mi succederà di ottenere le stesse soddisfazioni e proficui risultati per il bene comune. Prosit!