ORVIETO – Falsi ricoveri, l’inchiesta che sta travolgendo la sanità umbra sbarca anche ad Orvieto. Sono diciotto gli operatori del “Santa Maria della Stella” ad essere indagati nell’ambito dell’inchiesta chi si sta allargando a macchia d’olio in tutta la regione. Si tratterebbe di medici, infermieri e assistenti accusati di essere ricorsi a procedure poco ortodosse per analisi e prestazioni varie. In alcuni casi, anche con mancato pagamento del ticket. La procura della Repubblica presso il tribunale di Orvieto che, come in tutta la regione, si è attivata sulla scorta della notizia di reato arrivata con i controlli dei carabinieri del Nas, è tuttavia prudente e chiarisce che si è ancora nella fase delle indagini preliminari. Il procuratore capo Francesco Novarese intende dire che se è veritiero l’alto numero degli indagati – ben 18 – è altrettanto vero che si stanno verificando le situazioni caso per caso. Si sta, cioè, cercando ancora di riscontrare esattamente il tipo di sistema utilizzato per raggirare le casse della Asl, se ad esempio nel calderone siano finiti anche dei pazienti esenti per cui non si prefigurerebbe alcun reato. In pratica, al rinvio a giudizio potrebbe arrivare un numero inferiore rispetto alle diciotto persone attualmente iscritte al registro degli indagati. Entro il mese di aprile, in ogni caso, l’indagine dovrebbe essere formalmente chiusa, con i numeri – e non solo quelli – che a quel punto saranno definitivi. Le ipotesi di reato che la procura contesta vanno dalla truffa ai danni della Regione all’abuso in atti d’ufficio.
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