ORVIETO – Allarme lavoro: dal primo gennaio ad oggi sono 386 i lavoratori orvietani in cassa integrazione in deroga (per un monte orario di 32000 ore), mentre crescono in maniera significativa le domande di disoccupazione ed aumentano i disoccupati. A lanciare il segnale di preoccupazione è la Cgil, impegnata in queste settimane in un tour regionale per presentare il “Piano del lavoro”. “Una situazione che deve essere affrontata subito sia sul versante del reperimento di risorse aggiuntive per la cassa integrazione in deroga, visto che le autorizzazioni rilasciate arrivano solo alla fine di marzo, sia sul versante di interventi selettivi a sostegno della riqualificazione e rilancio delle imprese in difficoltà” affermano rappresentanti del sindacato.
Nella declinazione territoriale orvietana, il piano della Cgil punta al rilancio delle eccellenze dall’agroalimentare, alla meccanica, al tessile, alle telecomunicazioni, alla riconversione e riqualificazione di settori come l’edilizia, il terziario e il turismo. La proposta in queste settimane viene sottoposta all’attenzione delle associazioni delle imprese e delle istituzioni “per costruire un progetto condiviso di rilancio del territorio orvietano che garantisca una fase nuova di sviluppo e creazione di buona occupazione” afferma il sindacato.
L’assessore regionale allo Sviluppo economico, Vincenzo Riommi, intervenuto alla giornata orvietana del tour umbro, in riferimento alla crisi del settore tessile dell’Orvietano, ha comunicato di nutrire speranze, seppure caute, di possibili nuove iniziative imprenditoriali in questo settore. Come noto, il tessile è uno dei settori in ginocchio dell’Orvietano: con il fallimento Grinta e Sphera e la chiusura di Mmaniafatture, nata dalle ceneri di quest’ultima, sono finite in cassa integrazione e in mobilità oltre cento lavoratrici. Tutte si avviano alla fine del sostegno economico offerto dagli ammortizzatori sociali, al momento senza prospettive concrete di ripresa.