ORVIETO – Rischio idraulico, servono almeno 80 milioni per gli interventi strutturali. La cifra è emersa insieme a molte altre, nell’audizione che si è tenuta ieri in seconda Commissione dell’assessore regionale all’Ambiente e dell’ingegner Angelo Viterbo, responsabile regionale del Servizio Risorse idriche e rischio idraulico, nell’ambito di un programma di approfondimento, da parte dell’organismo di palazzo Cesaroni, della problematica riguardante la prevenzione e il governo idrogeologico, a seguito delle ultime alluvioni che hanno interessato una parte consistente dell’Umbria.
Nel corso degli interventi è emerso tra l’altro che lo stato di emergenza, quando sarà dichiarato, riconoscerà un terzo delle spese presentate: dei 22 milioni richiesti ne verranno assegnati 7. Tuttavia, all’interno della legge di stabilità approvata dal Parlamento, per l’Umbria e la Toscana sono previsti 250 milioni di euro. L’obiettivo dell’Umbria è quello di averne almeno 80. Nel corso dell’audizione è stato fatto anche il punto sugli investimenti fin qui affrontati. Altre cifre. La Regione Umbria, negli ultimi quindici anni, ha destinato 130 milioni di euro per la messa in sicurezza del territorio. Sui fiumi Chiani e Paglia sono stati eseguiti importanti e consistenti interventi per 13 milioni di euro. “Per quanto riguarda le azioni di previsione e prevenzione del rischio idrogeologico ed idraulico – è detto in una nota – l’Umbria può definirsi una regione all’avanguardia”. Alla riunione ha partecipato anche l’ingegner Nicola Berni (responsabile
sezione Centro funzionale della protezione civile di Foligno) che ha voluto rimarcare come “un euro speso in prevenzione ne fa risparmiare 5 necessari poi per intervenire sui danni”