ORVIETO – “Nell’agenda Monti” entra anche dello stato di calamità per Orvieto. Se non nell’agenda, la dichiarazione dello stato di calamità, già emanata da tempo per la Toscana e non per Orvieto, è entrata da ieri tra le priorità del Professore, lasciando qualche margine di speranza a imprese e cittadini alluvionate sul fatto che le procedure abbiano presto una decisa accelerata. Il sindaco di Orvieto Toni Concina, nel portare il saluto della città alla XIV assemblea di Libertà eguale, a cui è intervenuto anche Monti, appunto, ha rivolto al premier di governo un esplicito appello per il sostegno alle zone alluvionate dell’Orvietano. Dopo aver ringraziato Monti per “aver aperto una fase nuova nella vita politica del Paese”, Concina ha chiesto attenzione per Orvieto ricordando “la tragedia dell’alluvione del 12 novembre” e sollecitando “la necessità di una rapida dichiarazione dello stato di calamità per un sostegno alle tante imprese orvietane colpite”. Un disastro ha detto Concina, “che non si vede ma che ha messo in ginocchio tante imprese e attività commerciali soprattutto all’uscita dello svincolo autostradale”.
La risposta non si è fatta attendere. “Mi occuperò oggi stesso di quanto portato alla mia attenzione” ha detto il senatore a vita, prima di iniziare il suo intervento di fronte alla platea composta prevalentemente dai montiani del Pd, ma anche da molte autorità locali e da qualche curioso.
In sala, a palazzo del Popolo, anche una piccola rappresentanza dei due comitati, uno di aziende l’altro di privati, che si sono creati a seguito dell’alluvione. Presenti Fabrizio Cortoni e Roberta Cotigni peri il comitato delle imprese ed Enrico Petrangeli che ha da poco costituito un comitato in difesa degli interessi dei privati colpiti dell’alluvione. Avrebbero voluto avere un breve incontro con Monti, ma si sono dovuti accontentare di fargli avere una lettera in cui è spiegata l’urgenza di interventi in loro favore. Alla vigilia dell’appuntamento la stessa sollecitazione ad accelerare le procedure per la dichiarazione dello stato di calamità “per promuovere la piena ed efficace ripresa economica ed occupazionale di molti comuni della nostra regione” era arrivata anche dall’onorevole del Partito Democratico, Carlo Emanuele Trappolino.
Delusa infine Sinistra ecologia e libertà che avrebbe voluto manifestare in piazza del Popolo, contro l’azione del governo Monti. Per motivi di sicurezza l’autorizzazione in questo luogo non è stata concessa, e così il presidio di Sel si è spostato in piazza Gualterio, con un effetto mediatico completamente annullato. “Avremmo voluto dire al presidente candidato – afferma Sel Orvieto in una nota – che il suo Governo di banchieri e tecnici ha fatto pagare la crisi ai giovani, ai pensionati e ai ceti medi. Avremmo voluto sapere quando verrà dichiarato lo stato di emergenza dell’alluvione dello scorso novembre per risarcire le imprese danneggiate. Avremmo voluto sapere cosa pensa della situazione dei tanti precari esodati e lavoratori in cassa integrazione o disoccupati”.