ORVIETO – Centro studi, rinegoziare il debito e puntare allo sviluppo. E’ la soluzione individuata dalla competente minoritaria della commissione (Lucio Riccetti e Paolo Scattoni) nominata per decidere delle sorti della Fondazione Csco. Come noto, infatti, la commissione nominata prima delle feste, non è arrivata ad una conclusione unitaria e se la componente di maggioranza (Guido Turreni, Marco Bartolini e Aldo Salticchioli) punta dritto alla liquidazione considerando la situazione ormai irrecuperabile (“debito pregresso stimabile in oltre 600.000 euro” e “consolidate perdite di esercizio annuali superiori ai 140.000 euro”), Riccetti e Scattoni hanno individuato strategie e tempi per un possibile salvataggio, convinti che “i benefici del mantenimento del Csco superino di gran lunga i costi e i rischi di una sua eventuale dismissione” (perdita delle professionalità e degli accreditamenti). Vediamo il progetto nel dettaglio, così come è illustrato nella relazione inviata in Comune.
Da un lato viene affrontato il problema del debito pregresso “che dovrebbe trovare soluzione sia nella sua rinegoziazione – è scritto nella relazione – che nel contributo indispensabile di soggetti esterni come la fondazione Cro e il Comune”.
Dall’altro, i due professori puntano a dimostrare come sia possibile “riportare la gestione corrente in pareggio entro un termine ragionevole da collocarsi entro la fine del 2014 o più realisticamente nel 2015”. Lo fanno a partire dai costi di ordinario funzionamento del Csco che attualmente si attestano a circa 141.000 euro all’anno, cifra in cui sono comprese le retribuzione dei dipendenti, gli accantonamenti Tfr e i costi vivi di gestione. Le entrate complessive attuali stimate, invece, sono pari a 70.000 euro, corrispondenti a circa il 50% del fabbisogno totale netto. Come coprire questo gap? Per il 2013 è stata stimata una riduzione dello scoperto fino a 40.000 euro. Attraverso due strade. La ridiscussione del contratto del direttore che potrebbe consentire un risparmio netto di circa 20.000 euro, quota attualmente versata in tasse, senza mutare la busta paga netta. E l’avvio di “un primo modulo aggiuntivo a quelli già presentati dalla Kansas State University secondo gli accordi in formazione che porterà altri 10.000 euro nelle casse del Csco”.
Per il 2014 il disavanzo sarebbe poi ridotto ulteriormente a soli 11.000 euro circa. Come? Con la messa in regime di tutti gli accordi in formazione con la Kansas University per un ammontare complessivo di 20.000 euro, l’avvio di un corso Cisco Accademy per un complessivo di 2.500 euro e l’avvio di un corso per l’Information Security Lea per un ammontare di 7.000 euro. Il 2015, infine, dovrebbe essere l’anno del pareggio di bilancio con un avanzo di 3.000 euro. Nuove iniziative: il ripristino del corso di Medicina Veterinaria Preventiva, anche in forma ridotta, per un complessivo di 10.000 euro e corsi di aggiornamento professionale per un ammontare di 5.000 euro.