Riceviamo dall’associazione culturale Il Magazzino delle idee e pubblichiamo
Dopo i bellissimi concerti avuti in V.Magalotti nei giorni di Uj winter (Mai Personal Mood, Mangiacassette e Carpacho!) e il pienone fatto con la festa di Capodanno, il Magazzino, con il sorriso in bocca, si prepara al nuovo anno.
Per andare avanti, proporre nuovi artisti, continuare ad essere luogo d’incontro, l’associazione ha bisogno solo di una cosa: la vostra presenza, numerosa.
Queta settimana inizia il tesseramento Arci 2013: la tessera ha valenza annuale (anno solare) e costa 10 euro. La tessera da diritto ai servizi forniti dal nostro circolo e dall’associazione a livello locale e/a livello nazionale.
Il tesseramento è un momento importante: tramite la quota di ciascuno, riusciamo a mantenere l’attività culturale autonoma e volontaria.
Se non volete attendere al piccolo banco tessere del Magazzino, potete prenotare la vostra tessera, scrivendo a questo indirizzo mail o con un messaggio privato su fb (magazzino delle idee).
In questa prima settimana di gennaio, due gruppi locali si esibiranno sul palco dallo sfondo a righe del Magazzino:
Venerdì 4, ore 22
NIDI DI RAGNO
(Gabriele Martelloni, Davide Breccia, Marco Monetini, Iacopo Bianchini)
In attesa dell’uscita del loro primo disco, i Nidi di Ragno ritornano a grande richiesta al Magazzino delle idee. Ascolteremo quelli che saranno i pezzi del disco di esordio, cinque dei quali hanno composto l’EP “Gente di terra” uscito alcuni mesi fa. In bocca al lupo ragazzi, il Magazzino è con voi!
Domenica 6, ore 18,30
I RAGAZZI FOTONICI
(Paolo Luciani, Stefano e Giuseppe Stefanetti)
Il progetto musicale “I ragazzi fotonici” nasce e si sviluppa nella seconda metà dell’ottocento da un’idea dell’arciduca Francesco Ferdinando (in seguito notoriamente divenuto Generalinspektor der gesamten bewaffneten Macht), concepita durante un post-sbornia da acquavite di sidro. La forte emicrania, che soleva accompagnarlo durante queste occasioni, fu inaspettatamente precorritrice catalitica di una nuova concezione di musica “visivamente colorata”, non più limitata ai cinque righi monocromatici degli spartiti, che avrebbe cambiato da lì a poco le sorti della umanità tutta.